Walther LGV. Ovvero springer anni '70 per disciplina C10, antesignana della LGR (che è di tutt'altra tecnologia in quanto PCA), modello sempre secondo nelle gare alle varie FWB 300 - Diana 75, del resto più semplice meccanicamente, quindi immaginabile. Walther definisce questa carabina dalla produzione "discontinua", infatti mi ci sono imbattuto per caso, non la conoscevo, a quanto pare ce ne sono pochi esemplari, anche nel mitico Co2 Air De non se ne trova traccia, o quasi. Quando acquistai la 75 vidi in rastrelliera dell'armeria questa carabina, che mi incuriosì per l'enorme copricanna metallico e la leva di blocco all'apertura (è una break barrel), ma l'armiere voleva un riscatto, non una cifra ragionevole, quindi lasciai perdere. Trovata questa su armiusate l'ho presa, spendendo poco... ma è necessario un profondo restauro... esteriore, per fortuna. Meccanicamente è ancora valida, tira bene, nonostante un certo lassismo nel blocco di chiusura, su cui credo sia necessario l'unico intervento meccanico di cui abbisogna. Per il resto, sembra l'arma appartenuta a gozilla. Non avevo mai visto delle placche di ruggine sull'azione con la forma dell'impronta digitale, ebbene sì, immaginatevi quante volte ha visto lo straccio unto, questa poveretta. Il calcio è stato macellato in più modi, levigando dove non andava levigato e lasciando solchi dove andava lisciato. La sfida è ancora più interessante.
I primi passi che farò: smontaggio totale e ribrunitura. Reperimento - se possibile - dei ricambi minimi, guarnizione e molle, e poi rifacimento ad olio della calciatura, tentando di ripristinare la bugnatura originale che è stata appunto arata con manina da king kong.
Esteriormente ricorda molto da vicino la Diana 65, e non mi stupisce, il periodo è quello, e l'estetica ricalca sempre i principi del leader/follower dove i modelli più diffusi ispiravano anche la linea di quelli minori.
Questo è lo stato pre-restauro
"Come Eravamo"
Mi sono permesso di stikkarla IMP hagure