ARES Daystate MK3 FT

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ARES Daystate MK3 FT

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I PARTE

Nell'avvicinarmi ad un oggetto tanto "speciale" come la MK3FTR il mio animo era pervaso da un trasporto non indifferente, dovevo provare assolutamente quell'arma e capire come la sua innovazione tecnologica e le sue funzioni potessero essere un vantaggio nella prospettiva d'uso a cui andrebbe ricondotta : IL FIELD TARGET

Daystate equivale a UK e come spesso accade nelle più felici produzioni di quel paese UK equivale a CACCIA con AC e caccia NON equivale a FT
pertanto una certa dose di scetticismo mi pervadeva e già in foto l'oggetto mi pareva sempre più "strano"

già a guardarla sembrava l'arma meno adatta pensabile per la caccia,
troppo pesante, troppo ingombrante, con quel Muzzer flip che avrebbe spaventato gli infestanti nel raggio di qualche centinaio di metri.....e quella calciatura.....mio Dio "pensai"...ma chi la comprerà mai ??
gradualmente si fece strada nella mia mente che forse stavo guardando un oggetto nato e pensato per snobbare il cacciatore e rivolgersi realmente ed esclusivamente al target dei tiratori di FT........
Ma i dubbi lasciavano il posto ad altri dubbi.....quella cannettina....chissà a 50 mt....eppoi neppure pesa pochissimo...mettici pure un'ottica.....e il prezzo Dannazione che prezzo ! ci prendo una FWB ( che ridendo e scherzando ha piazzato ben 2 atreti nei primi 3 nazionali di FT.....mica micio micio bau bau !) .....e quell'affare al posto dello scatto ....ti daranno pure il telecomando ????
Non c'era verso per avere risposte bisognava forzatamente provare.
Tempo tecnico di fare il grande respiro ( come prima di lanciarsi col paracadute) e mi ero già tuffato in quella che forse potrebbe essere la mia ultima avventura "al buio" nel mondo delle AC full.
Con la complicità del garbatissimo e omnipresente Sig. Mencarelli 24 ore dopo questi pensieri mi trovavo al cospetto di sua maestà
la DAYSTATE MK3 FT - R
ancora negli scatoloni della casa madre, sigillati subì la mia prima indagine a raggi X
la scatola dall'apparenza ( e pure nella realtà) dismessa ( non le valigette peraltro perfettamente inutili delle Walter ) si aprì sotto i miei occhi e vivendo in quello che ancora mi pareva essere un sogno la vidi.......bhè non fu esattamente un colpo di fulmine ....i legni erano molto più belli in foto ed onestamente anche in foto erano i meno belli di tutta la collezione Daystate.....ma era lei !
la estrassi con timore reverenziale ( ma ve lo vedete il sottoscritto ad essere intimorito da una carabina ??? ) e la imbracciai un paio di volte simulando.........fu una folgorazione, tutto ciò che in foto cercavo di capire fu immediatamente chiaro, tutte le cose che rendevano l'arma inadatta per uso venatorio erano per contro i suoi punti forti per l'utilizzo nella disciplina del FT.
Il bilanciamento era fantastico, la conformazione di astina e calcio parevano immaginate scrutando nei miei più intimi desideri, il peso era inavvertiibile e ciò nonostante all'imbracciata vi era la sensazione di stabilità .........dovevo assolutamente accessoriarla e provarla al più presto e.....nelle migliori condizioni possibili.....

Quando si hanno Santi ( e) in paradiso.........
ruppi subito le palle a Elisabet ( la fantastica Armeria Ratti) e in men che non si dica grazie alla sua squisita disponibilità ed efficenza il secondo Diamond della mia collezione era nelle mie mani.

La scelta degli attacchi è ricaduta quasi obbligatoriamente su sportmatch alti ma, ciò nonostante purtroppo l'accessorio "caricatore da 10 colpi" non è installabile a causa di una lieve ma inesorabile interferenza con il cannone del nikko ....bhè poco conta ! i rialzi esistono ed in ogni caso nel FT i caricatori non servono !
Sempre grazie ad armeria Ratti ( da visitare...un assortimento di armi ed accessori degno degli appassionati di Ac con pezzi quasi introvabili altrove) a tergo dell'ottica una bella livella Bsquare faceva capolino quasi ad intensificare la sensazione di sicurezza.......ma la prova del fuoco era ancora lontana e nonostante la carabina fosse già perfettamente funzionante era fiunto il momento di leggere il manuale e di provvedere alla non indispensabile ma comunque utile ricarica delle batterie.
Collegando l'arma al caricabatterie un piccolo Blink intermittente rosso unitamente ad un segnale acustico ci avvisano che l'arma è in ricarica.....è tempo di informarci......alla prossima parte entreremo nel "vivo" e tratterò le caratteristiche più intrinseche dell'arma e delle sue notevoli possibilità di regolazione
a presto


II PARTE

Nella prima parte avevo solo accennato ad alcune impressioni “allo sguardo” e tra le altre cose avevo fatto notare come la calciatura avesse ( vista in fotografia) un aspetto tale da fare storcere un pochino il naso ai “puristi” , senza dubbio fuori dai canoni di un’arma Hunting quali quelle a cui il paese di origine della MK3 ci ha resi avvezzi.

La parziale delusione all’apertura dell’imballo , delusione anche dovuta al fatto che la calciatura importata,salvo esplicita richiesta e relativo –suppongo- esborso non è per venatura, materiali e cromatismi neppure parente lontana di quella visibile sul sito della Daystate, realizzata in noce, in logo del ben più misero faggio che mi stava di fronte, venne presto sostituita , al primo imbraccio, da una ben più piacevole sensazione di bilanciamento, di controllo, di stabilità ….sembra un controsenso ma, proprio quelle caratteristiche che rendevano la calciatura un po’ “goffa” rispetto ad altre realizzazioni erano proprio i motivi di questo feeling immediato.

L’ampia astina, lavorata così come la pistola al fine di offrire una presa a prova di “scivolata”, offre alla mano debole un appoggio perfetto, l’impugnatura a pistola ( ricordo che il calcio è tumbhole) è inclinata in maniera superba e l’angolo di foratura del Tumbhole, cos’ come gli spessori in corrispondenza della pistola sono realizzati in maniera ergonomicamente e tecnicamente semplicemente perfetta, il tiratore si trova senza neppure saperlo con l’indice perfettamente perpendicolare al bersaglio ed al Blade dello scatto , pr essendo dimensionata per una mano medio piccola l’impugnatura si adatta piuttosto bene anche ai miei “badili” con l’unico neo che l’assenza della possibilità di spostare in avanti il “blade” ( montato in posizione fissa) comporta un arretramento della mano sull’impugnatura al fine di evitare( se viziati dalla abitudine ai grilletti regolabili) di trovarsi il grilletto sotto la terza falange, le altre dita si trovano perfettamente parallele in una presa che si chiude con il pollice libero di muoversi nell’impugnatura al fine di consolidare la presa, o, sfruttando un incavo appositamente creato nella calciatura, di porsi a 90° con il palmo ed interagire con l’interruttore della sicura.

La calciatura in corrispondenza del “montecarlo” regolabile acquisisce una quanto mai variegata serie di curvature e di cambi di inclinazione, tutti studiati proprio per offrire la maggior ergonomia possibile.

Il calciolo offre un ottimo appoggio alla spalla, è ben sagomato e, sebbene non paragonabile con certe “chicche” proprie della produzione derivata dalle “accademiche” offre, nel suo piccolo, la regolazione in altezza che consente in funzione dell’altezza degli attacchi adottati di trovare la miglior postura possibile, a mio parere vista la fascia in cui si colloca la carabina, avrei optato per una maggior cura di questo particolare al fine di offrire una regolazione tridimensionale….ma come nel caso del blade del grilletto, talvolta certe cose vengono ritenute superflue.

Nel complesso comunque l’insieme “calciatura - arma “ è non solo ergonomico e bilanciato ma piacevolmente proporzionato e, relativamente alla scelta dei legni, una buona dose di olio specifico ed un po’ di buona volontà possono nobilitare l’aspetto pur anche del “povero” faggio.

Proseguendo l’overview dell’arma notiamo come l’accostamento dei cromatismi non rispecchi certo i canoni di sobrietà propri delle produzioni britanniche, con scelte opinabilissime infatti al nero del castello, canna, serbatoio sono stati accostati dei particolari (( che assumono così l’aspetto di pezzi aftermarket) cromati o satinati come il compensatore, il blade del grilletto, la leva di armamento ed il muzzle flip che troneggia in volata dotato pure di un incoerente terminale ½” UNF che appare piuttosto misterioso nel suo esistere.

La canna da 13mm è interamente ricoperto da un copricanna da 16mm che si interrompe in prossimità dell’azione e del compensatore, quest’ultimo calettato sulla canna con tolleranze tanto interne quanto relative al posizionamento, veramente curate, la cura è visibile anche nei piccoli particolari come le 4 allen poste per vincolarlo alla canna in luogo del solito grano singolo.

Il serbatoio è del tipo inamovibile e necessita per il riempimento di uno specifico raccordo ( fornito) e di una frusta con terminale Din o Hill a seconda dell’attrezzatura posseduta ( non fornito dalla casa madre bensì dall’importatore) , secondo la casa puo essere ricaricato alla “strana” pressione di 232 Bar ….comunque i canonici e legali 200 sono quanto noi faremo, l’innesto per la ricarica si trova nella classica posizione sull’estremo del serbatoio ed è protetto, diversamente da altre realizzazioni, da un “tappo” che è mantenuto in posizione non dal solito filetto, bensì dall’attrito generato con un cilindro cavo in gomma posto all’interno del tappo stesso, molto rapido da togliere e mettere…..forse un po’ più a rischio di “smarrimento” .
Il castello è dotato del “solito” rail per il montaggio dell’ottica, correttamente proporzionato, di ottima fattura così come tutta l’arma è ben rifinito in ogni suo particolare, come tutte le realizzazioni Daystate vi è la possibilità di inserire la slitta monocolpo o il caricatore da 10 oppure anche il doppio caricatore da 2x10 colpi, queste ultime soluzioni sono però da valutarsi in concomitanza con la scelta di ottica ed attacchi perché persino con gli sportmatch alti, tuboni come il diamone entrano in netta interferenza con il caricatore impedendone di fatto il montaggio, su richiesta saranno disponibili presso l’ importatore gli attacchi alti specifici daystate che dovrebbero risolvere il problema, in alternativa si possono reperire dei rialzi ( ne esistono anche di ottima qualità) al fine di collocare l’ottica ad una quota più elevata.
Il caricatore e la slitta monocolpo sono dotati di attacco magnetico ( molto forte ) e realizzati con la “solita” cura e con tolleranze di accoppiamento perfette, il caricatore può essere inserito ( spostando il fermo posto posteriormente) indifferentemente da sinistra o ( come nel caso dei big side weel) da destra.
L’azione del classico tipo Bolt si avvale di una leva ben sagomata arretrando la quale poniamo in moto anche un unghia che, entrando in contatto con un piano posto sotto il caricatore ne determina la rotazione presentando così il colpo successivo.
A tergo dell’azione compare l’interruttore, generosamente dimensionato, della sicura…….ed in questo caso definirlo interruttore credetemi è la parola più appropriata.

Realizzato in materiale semitrasparente, l’interruttore consente la messa in sicurezza dell’arma e unitamente al blade del grilletto l’interazione con il sistema elettronico di gestione dello scatto e del battente nonché l’accesso ad altre funzioni di cui parleremo più avanti. La scelta del materiale semitrasparente è dovuta al fatto che il disazionamento della sicura è contraddistinto dall’illuminazione rossa dell’interruttore, derivata dall’attraversamento dello stesso della luce generata da un piccolo diodo led posto all’interno della calciatura.

Come credo chiunque abbia sentito parlare di MK3 FT-R sa, la carabina appartiene al top della produzione Daystate e a quella gamma della produzione dotata sia di regolatore interno di pressione ( riduttore di pressione a soglia ) di tipo tradizionale sia di scatto e hammer elettronico, la carabina si avvale dell’ultima serie di CDC della casa britannica, giunta alla release C che si differenzia dalle precedenti per una serie di migliorie apportate e per la presenza di un pacco batterie amovibile in luogo dei due grossi cilindretti precedentemente utilizzati, le funzioni classiche dell’ hammer vengono svolte da un componente elettrico gestito elettronicamente, e questo all’atto pratico si traduce con il principio del “lean charge” che tradotto in termini terra terra sarebbe il maggior risultato con il minimo sforzo, i transienti infatti sono praticamente scomparsi, gli impulsi viaggiano alla velocità della luce e i tempi di azionamento della valvola sono perfettamente costanti e perfettamente calibrati al fine di dosare sapientemente ( centesimale) l’aria strettamente necessaria al pellet per fare ciò che il suo dovere e nostro piacere , colpire senza eccezioni il centro del bersaglio.


Ho potuto personalmente verificare come questo obiettivo sia stato raggiunto pienamente dai tecnici della Daystate, la MK3 Ft-R a dispetto di un volume del serbatoio poco più che modesto ha erogato più di 150 colpi ( 16 J ) senza accusare rilevanti cali prestazionali se non negli ultimissimi colpi e al termine era alla soglia 100 bar di pressione residua, pressione letta con strumento esterno in quanto la carabina purtroppo non ne è dotata, in base a questo potrei raccomandare la ricarica ( con ampio margine di sicurezza dopo 120/130 colpi che equivalgono a ben 3 gare di FT !!!! )
Orbene considerato che la Walther Dominator, sempre a 16 j con un serbatoio più “generoso” ne eroga meno della metà…….capite il concetto del “lean Charge” .

Vale la pena di rammentare che, sotto il profilo della sicurezza, l’arma è dotata oltre che dell’interruttore di sicura ( che disabilita l’alimentazione dello scatto, anche di una chiave con serratura posta vicino alla guardia del grilletto che ne disabilita l’uso a chi non in possesso della chiave corretta……una garanzia in più quando l’arma viene riposta.

Sebbene la prova “sul campo” non sia inclusa in questa parte, voglio fin da ora dire chiaramente che sfido chiunque inconsapevole del tipo di arma che si trova a maneggiare ad accorgersi dello scatto “elettronico” che sembra essere clonato da un ottimo 3 leve match , i tecnici daystate sono veramente riusciti a fare i miracoli, l’intervento del microswitch è totalmente impercettibile, il primo ed il secondo tempo, così come la precorsa sono regolabili come su qualsiasi arma “analogica” lo stop è netto ma non invadente, la corsa priva di qualsiasi ruvidità o impuntamento e il risultato assolutamente incontestabile è uno scatto pulito, fluido, un colpo che viene esploso proprio come si vorrebbe sempre fosse e……senza nessunissima reazione dell’arma, senza impennamenti, derive od altro, come se l’arma stesse erogando almeno una decina di Joule in meno, ipotesi subito fugata da un inequivocabile botto che proprio sommesso non è.

L’elettronica fa la parte del leone su questa splendida realizzazione e quindi qualcuno si potrà chiedere ( abituati a cellulari scarichi proprio nel momento del bisogno, a torce che si riducono a lumini , a lettori MP3 mangiacorrente) all’atto pratico se ciò significa che sul più bello la carabina è scarica e va a mettersi a fianco del cellulare…….tranquilli, con una carica del pacco di batterie si possono erogare tranquillamente almeno 5000 colpi ( 16j) un normalissimo caricabatteria a 12 V o la batteria dell’auto o quella della moto sono in grado si ricaricare il tutto in alcune ore e comunque 5000 colpi sono quanto io sparo in circa 2 mesi di attività regolare ….e notoriamente non sono uno che spara poco se a questo aggiungiamo il feeling degno delle migliori produzioni “analogiche” l’assenza di manutenzione e lubrificazione, la possibilità grazie al pacco amovibile di avere una ulteriore riserva di energia ( ma non saprei proprio a chi possa servire) le notevoli possibilità di “dialogo” con l’utente tra cui cito:
contacolpi elettronico con possibilità di avviso acustico ed ottico al raggiungimento dei colpi impostati
contacolpi parziale ( per utilizzo con il caricatore) in grado di avvisare acusticamente ed otticamente quando si carica l’ultimo pellet
Sicura ad attivazione automatica nel caso la carabina sia inutilizzata per un certo tempo ( funzionalità dotata di avvisatore acustico e ottico)
Regolazione elettronica a 16 soglie della potenza di uscita…….potete sparare anche a 3 J nella cameretta !
Programmazione per colpo singolo
E l’utile programma ( chi non ha mai fatto casino con le cose elettroniche alzi la mano) di resetting ai valori reimpostati
Direi che gli eventuali timori nei confronti di una realizzazione così innovativa potrebbero trovare qualche valida ragione per essere fugati.


In attesa della prova del fuoco e delle foto con cui termineremo la prova concludo questa parte con un breve richiamo ad alcune caratteristiche:

Marca e modello : Daystate Mk3 FT-R
Importatore : Dominoguns Settimo Milanese
Importazione : disponibili solo su richiesta
Tempo medio consegna: si consiglia di contattare l’importatore ( e pregare……qualche volta funziona….a me è andata di lusso )
Calibro : .177 ( 4.5mm)
Tipologia : Carabina ad aria compressa con propulsione a gas precompresso ( PCP )
Canna : (solita) Lothar Walther ( selected) 12 principi 400mm
Caricamento : colpo singolo, caricature 10 colpi caricature 2x10 colpi
Pressione massima esercizio : 223 bar
Pressione consigliata di ricarica : N.a.
Autonomia ( 16 j ) : circa 140 colpi
Scatto : elettronico regolabile a due stadi dotato di regolazioni di precorsa, peso primo tempo, peso secondo tempo
Calcio : tumbhole ( faggio ?)
Peso ( senza ottica / attacchi) 3.64 kg
Lunghezza totale : 0.952 mt
Dotazione: Arma, compensatore, caricabatteria, Daystate Handbook Cd rom – raccordo ricarica
Prezzo medio di acquisto ( dipende dalla configurazione dell’arma e dal cambio euro/sterlina) c.a. 2300 euro iva inclusa
Catalogazione: arma sportiva

Cosa mi è piaciuto
Arma esclusiva e tecnologicamente avanzatissima
Calciatura perfettamente disegnata per il FT
Astina piatta adatta a rest
Qualità produttiva ineccepibile ed ad altissimi livelli di lavorazione e scelta materiali
Arma programmabile e personalizzabile sotto molteplici aspetti
Possibilità di reset dell’arma alle configurazioni di fabbrica
Bilanciamento globale eccellente
Monocolpo facilmente convertibile in multishot
Tremendamente efficace e con autonomia notevole
Scatto superbo eccellente fantastico
Assenza totale di reazioni allo sparo

Cosa mi è piaciuto un po’ meno
Assenza manometro
Serbatoio inamovibile
Caricatore fuorisagoma rispetto al castello ( ma perché non come quello della Hw 100 ?????)
Costo
Calciatura in legno “povero”
Fresatura della slitta monocolpo ( guida pellet) poco accentuata
Lama del grilletto non regolabile
Calciolo non regolabile su 2 assi
Assenza slitta sotto astina
Accostamenti cromatici discutibili

III PARTE
La prova finale della Mk3 è stata eseguita in diverse configurazioni tra quelle offerte dalla casa e programmabili mediante i diversi settagli possibili dell’elettronica.

Le prove sono state condotte al chiuso in assenza quindi di elementi perturbanti quali il vento ed in condizioni di verifica rese possibili dall’utilizzo di due cronografi.

Le prime prove sono stare eseguite settandola a 15.7 J ( quindi abbondantemente in linea con le limitazioni internazionali) e sono senza dubbio le più significative, almeno per me che intendo utilizzare l’arma a questo livello di energia, la casa avverte che sebbene la riduzione di energia operata a mezzo dell’elettronica sia relativamente precisa, non è comunque ai livelli di costanza e di precisione della massima ec per cui la carabina è stata progettata, mi premeva dunque di verificare se in effetti tali livelli “ridotti” di potenza fossero solo per utilizzo ludico o se nell’ambito della presupposta “incostanza” vi fosse comunque un sufficiente ambito operativo per la disciplina del F.T.

Allo scopo di stimare oltre che la costanza anche le qualità balistiche dell’arma si è provveduto a disporre la medesima in rest con appoggio posteriore dopo attenta verifica e messa a bolla del tavolo da tiro.

Il bersaglio è stato inizialmente disposto a una distanza di 50 mt esatti dalla volata dell’arma, l’arma è stata ricaricata ed è stato azzerato il contacolpi.

Le prime rosate di 10 colpi sono state effettuate con 3 diversi calibri di pellet e sono state ripetute ( dopo nuova ricarica a 200 bar) invertendo l’ordine della prova.

I pellet erano i 3 calibri ( 4.50 – 4.51 – 4.52) disponibili di Jsb Exact

Tutte e 6 le rosate sono state discretamente simili sebbene quella espressa dai 4.50 mostrasse un paio di inspiegabili Flyer assenti nelle rosate ottenute con i calibri superiori, la rosata migliore è stata ottenuta con i Jsb exact in cal 4.52 ed era costituita da un unico foro di c.a. 9 mm di diametro escludendo dalla rosata un paio di colpi che probabilmente per colpa del tiratore si erano assestati sul “contorno” del foro ….largamente in K.Zone comunque.

Stabilita la propensione dell’arma a calibri un filino XL ho provveduto a testarla con i “cugini” AA field da 4.52 ottenendo risultati pressoché identici.

Da qui , ricaricata nuovamente l’arma ed azzerato il contacolpi è iniziata una sequenza di tiri e di prove effettuate a distanze variabili tra 7 e 55 mt a bersagli cartacei e a sagome da FT con Kz da 15 a 40 mm disposte nei “soliti” range di distanza come previsto da regolamento F.T.I.

Le prove si sono protratte per circa 40 ore ( non ininterrotte ovviamente) e durante le medesime sono stati sparati circa 2500 pellets alternando sessioni di tiro in rest e sessioni di tiro di F.T. mirate a valutare l’effettiva efficacia del connubio arma-ottica-tiratore e la correttezza delle regolazioni del poggia guancia e del calciolo che, nel corso delle prove è stato modificato con il pluriregolabile Match 3 .




I riscontri cronografaci, ampiamente validati nel corso delle prove sono stati molto più che soddisfacenti così come il feeling che l’arma è stata in grado di instaurare sia in rest ( ove la conformazione del calcio, in modo particolare dell’astina permette una quasi perfetta collocazione dell’arma) sia in posizione da FT ove l’unica “pecca” è stato il peso non certo ai minimi livelli che arma – ottica. accessori raggiungevano, bloccando l’ago della bilancia a 5.45 kg …poco meno della dominator Alu accessoriata con il valido Simalux gold.
Le razioni dell’arma sono realmente ridotte al minimo e non si percepisce neppure lasciando l’arma completamente libera nessuna tendenza a “scantonare” dal punto di mira che implacabilmente viene battezzato esattamente dove il tiratore si attende accada.
È molto facile anche trovare una collocazione ottimale dell’arma nelle canoniche posizioni di tiro proprie del FT , la Mk3 forte della perfetta conformazione del calcio e della possibilità di regolare il “montecarlo” ed il calciolo sembra realmente un abito cucito su misura e non spinge a scomodi “compromessi”.

I risultati a cronografo hanno confermato le impressioni generali e la carabina seppure settata ad un valore inferiore a quello “ottimale “ previsto dal fabbricante ha restituito stringhe di valori che si discostano nei tiri in sequenza di massimo 2 metri al secondo, su 10 stringhe da 10 colpi i valori limite si sono discostati di 2,9 mt secondo che rappresenta anche la massima varianza ottenuta su 100 colpi.

A titolo esemplificativo riporto una stringa ( tra il 20 e il 30 colpo) ( jsb 4.52 exact)

1 241.5
2 242.2
3 242.2
4 243.4
5 242.9
6 243.1
7 242.7
8 243.4
9 242.5
10 243.1

ed una ottenuta subito dopo la ricarica:

1 242.2
2 241.7
3 241.7
4 240.8
5 241.7
6 242.5
7 241.9
8 242.8
9 243.1
10 242.4

inutile dire che queste “variazioni” sono assolutamente normali….anzi !
Le medesime non causano differenze di rilievo neppure su bersagli posti al limite delle distanze ammesse dalla disciplina del FT .



La prova sui bersagli da FT è stata soddisfacente quanto e forse più della prova sui bersagli cartacei, le sagome parevano comandate dalla stessa “elettronica” che comandava la MK3
Ed onestamente le pochissime volte che non confermavano con l’abbattimento il colpo erano da imputarsi esclusivamente al tiratore, tradito principalmente dalla eccessiva “sicurezza” che l’arma era in grado di infondere e che per contro spingeva a “buttare là” il colpo a qualche maniera……niente di più sbagliato visto che esperienza insegna che è proprio quando ci si sente sicuri e si abbassa la guardia che si fanno cavolate….e puntualmente ciò accadeva.


In conclusione una ottima arma sicuramente splendidamente tagliata per il FT e anche ben congegnata per spaziare nel BR , la sua ecletticità e la tecnologia di cui è dotata la rendono una eccellente scelta che si rivolge in modo particolare a chi oltre ad una splendida e performante arma voglia acquisire un qualcosa di un tantino “diverso” dal resto del mondo.

Nel corso della prova gli unici “problemi” (riscontrati in modo del tutto casuale e senza soluzione di continuità ) sono stati determinati da cause ignote e si sono manifestati con alcuni colpi esplosi a un livello di potenza notevolmente più bassa, l’effetto è stato di far impattere il pellet circa 15 cm sotto il punto di mira, tali inconvenienti si sono manifestati circa 5 volte nell’arco della intera prova, non sono affatto certo del perché e non potrei escludere con certezza che qualche pellet non sia entrato nel senso inverso a quello corretto.

Piccoli nei ( bisogna parlare anche di quelli) sono determinati dalla scarsissima “ritenzione” del bolt action che tenta di impennarsi all’esplosione del colpo con un movimento chiaramente percettibile, dall’assenza di una scina per l’applicazione di un palm rest, dalla “povertà” del calciolo ( se rapportato al prezzo della carabina) dall’assenza di un controllo della pressione del serbatoio non sempre reso superfluo dal contacolpi elettronico dalla relativa povertà dei legni
( non in noce) e dallo spinotto per la ricarica della batteria che è piuttosto “labile” , dal caricatore ( per chi lo desidera come accessorio) che con degli ingombri notevolmente fuori sagoma costringe ad adottare rialzi od attacchi specifici.

Nei che sono perdonabili su un’arma di classe e prezzo inferiori e che diventano però un tantino fastidiosi sull’arma che attualmente risulta la più cara presente sul mercato nazionale.

Carta di identità e pagellina:
nome : MK3 FT-R
Cognome: Daystate
Origine : UK
Tipo: Carabina a ripetizione singola manuale ( opzionale caricatore 10 o 20 colpi)
Calibro : 4.5mm ( 0.177)
Tipologia alimentazione: PCP
Segni particolari: gestione elettronica dello scatto e del percussore
Altri dati: vedi precedenti articoli









A chi si rivolge:

al tiratore di FT e a chiunque desideri una carabina che unisca tecnologia precisione e esclusività in mix piacevole sebbene alquanto oneroso

estetica : 7/10
bilanciamento: 9/10
qualità lavorazioni e finiture 9/10
precisione: 9/10
dotazione: 6/10
autonomia: 9/10
accessori originali : 8/10

giudizio finale:
una ottima arma che al prezzo a cui viene proposta nel paese di origine può risultare molto appetibile, il costo quasi esorbitante a cui viene proposta in Italia che la pone non solo in concorrenza con prodotti ampiamente collaudati e ottimamente supportati ma la rende anche un filino meno appetibile a chi desideri “solo” un’arma precisa e affidabile, alcuni perdonabili pecche sono se viste sotto il filtro del prezzo veramente fastidiose, comunque l’arma sa, sul campo, farsi ampiamente perdonare e costituisce un attrezzo tecnologicamente avanzato che riesce con il suo ineccepibile comportamento a farsi perdonare ed apprezzare .

Ares
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Stefano Fassa
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Messaggio da Stefano Fassa »

acki ha scritto: recinzione
?????????????

:lol: :lol: ........ :wink:
Soggetto non degno del titolo che gli è stato regalato dopo l'esame di stato....
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Messaggio da Stefano Fassa »

acki ha scritto:recinsione
errare è umano..... perseverare diabolico!!! :twisted: :twisted:
:lol: :lol: :lol: :lol:
:wink:
Soggetto non degno del titolo che gli è stato regalato dopo l'esame di stato....
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Messaggio da admin »

Zitto Lei, se un toscano scrive in tal guisa è che l'è giusto... o grullo
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Messaggio da Stefano Fassa »

acki ha scritto: mi capita di scrivere con poca LUCE


Ma ma ma ma coooomeee???

LA LUCE :luce: UNICA E SOLA NOSTRA GUIDA E SIMBOLO DI VITA :luce: :luce: , NON MANCA MAI E SOPRATTUTTO NON E' MAI POCA!!! (al massimo un po' scarsina in certe zone)

:crepa: :lol: :lol: :lol: smile24
Soggetto non degno del titolo che gli è stato regalato dopo l'esame di stato....
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Messaggio da lorensbel »

supergnomo71 ha scritto: , NON MANCA MAI E SOPRATTUTTO NON E' MAI POCA!!! (al massimo un po' scarsina in certe zone)

:crepa: :lol: :lol: :lol: smile24
E' vero, e in estate rompe i maroni non poco e soprattutto in ogni luogo smile24
Uno stato può definirsi civile quando tutti i suoi abitanti possiedono armi ma, nessuno le utilizza contro i propri simili.
Il segreto di ogni vittoria sta nel non avere una testa di cazzo come comandante
Il grilletto lo devi premere Harley, non strizzarlo..non è il tuo c***o,premilo
meglio morto che vigliacco meglio morto che venduto
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