Ancora non mi sembra vero che sia tutto già finito, purtroppo...
Si, è finito tutto troppo presto, quasi una settimana è letteramente volata e ancora non ci credo.
Dal precisissimo ed attinente alla realtà resoconto di Filippo, (che ringrazio infinitamente per aver voluto condividere con me il viaggio) si può avere un'idea dei ritmi e del relativo stress quotidiano che abbiamo vissuto, senza contare la stanchezza che giorno dopo giorno si accumulava. Contemporaneamente avevamo tutti una carica particolare, un entusiasmo che è difficile spiegare a parole.
Per lo meno è quello che ho vissuto io, una corsa continua, giornate pienissime di cose da fare, da vedere, da condividere, da raccontarsi l'un l'altro. Per non parlare delle conoscenze fatte con gli shooters di tutto il mondo. Carabine, ottiche, accessori, monture, stili di tiro, commenti e considerazioni su tutto quello che riguarda il FT, e anche tanto divertimento e sc@zzo....(anche se sempre poco per il minimo tempo libero a disposizione, ridotto a un paio d'ore dopo cena).
Il poter incontrare e parlare con persone ai massimi livelli di questa disciplina è stato un aspetto fondamentale, tecnico e umano, forse il più importante per come la vedo io.
Viaggio in macchina in carovana con Dario e Nicola: lunghino, ma piacevolissimo, praticamente quasi tutta autostrada, eccetto un forzato e snervante attraversamento del centro di Budapest. Sul famigerato albergo Divinus è già stato detto abbastanza; riguardo alla parte culinaria (pregasi non fare battute

...) ritengo che il titolare abbia davvero bisogno di un Divinus Hotelma per materializzare dei cibi decenti sulla tavola, adatti ad una così stellato albergo.
Debrecen Bank, indirizzo: strada senza nome, ovvero il luogo della manifestazione; dalle foto si può vedere di cosa si tratta, una bella area verde (Arboretum) mista bosco-prato in prevalenza pianeggiante; molto estesa e sfruttata in lungo e in largo per i 3 percorsi, red, green, white sui quali si è articolata la gara in tre giorni.
Sui 3 percorsi confermo quanto appena detto dai miei compagni/colleghi. A parte la scelta dell'organizzazione ungherese (ineccepibile dal punto di vista tecnico) di esasperare le difficoltà mettendo il 50% delle sagome con riduzione, la vera novità rispetto alle nostre abitudini è stato l'uso delle ridotte da 25mm. Distanza max 35 yarde, ovvero 32 metri. In realtà, parlando tra noi, alcune le abbiamo stimate a 35 metri. E, vi assicuro, che non sono facili da tirare giù anche se in presenza di poco vento.
Comunque, questa è una novità per noi ma non per gli inglesi e altre nazioni. I vari tiratori inglesi e Conor McFlynn (irlandese) ci hanno confermato personalmente di usare in pratica solo la 25mm come riduzione e poco spesso, praticamente mai, la 15mm. Magari se ne potrà parlare in altro luogo, ma credo potrebbe essere utile prendere in considerazione l'idea di adottarla in futuro, non solo in vista degli Worlds Italy 2011, ma anche per le nostre gare di campionato.
L'altra novità, già detta, è stata la presenza di sagome con KZ ridotta anche sulle posizioni obbligate. Bene, è inutile aggiungere che, se solitamente son c@zzi con quelle da 40, con le 25 e le 15 son c@zzi acidissimi... Mentre mi è andata bene con le piazzole in ginocchio, in quelle in piedi ho faticato assai, riuscendo a prenderne davvero poche.
In generale sono più che soddisfatto dei miei risultati. Ho avuto l'onore e l'onere di essere in piazzola con quello che si è rivelato essere il numero 1 russo, Artum Kosarchuk, un 32 enne occhialuto somigliante ad Harry Potter che mi ha fatto una guerra anche psicologica e tentato di indurmi all'errore (un paio di volte ci è riuscito, purtroppo..).
Sarebbe troppo lungo raccontarvi tutti gli aneddoti, ma detto tra noi, è stato veramente str... ma obbiettivamente davvero davvero bravo. Non per niente alla fine si è classificato 11° usando un'ottica da benchrest da molti ignorata (Falcon T35 con reticolo fine cross hair + centre dot, che oltretutto non eccelle per limpidezza in condizioni di buio nel bosco)...
Insomma, nonostante avessi alle calcagna questa macchina da guerra russa che spesso mi ha fatto innervosire, sono contento di come mi è andata.
Sono riuscito a spuntare dei discreti punteggi i primi due giorni (un 38 & un altro 38, tanto per variare un pò...

).
Onestamente, il secondo giorno poteva andare anche un pò meglio, mi sono mancati altri 3 punti sicuri, ne sono certo. Lo dico perchè in tali occasioni non ho fatto errori, ero ben piantato in terra, fermo, non c'era in pratica vento. Ma.... mi sono ritrovato in due piazzole nel bosco (dunque poca illuminazione + cielo coperto) con l'oculare e il paraoculare pieno di sudore e condensa che mi ha oscurato quasi totalmente la visione. Infatti, anche riducendo gli ingrandimenti non ce l'ho fatta a vedere nulla, se non i fulmini delle imprecazioni che mi sono uscite per l'incazzatura e per perdere così "a bischero" dei punti....
Il terzo giorno è andata un pò peggio, ho chiuso con un 33. Ma ho chiuso prima io fisicamente, la stanchezza e le poche ore di sonno mi hanno fatto crollare; non stavo più fermo come i due giorni precedenti e la fatica nel fare avanti e indietro il percorso si è fatta sentire davvero. Insomma, rotolare per l'Arboretum alla fine ha inevitabilmente compromesso la prestazione.
Saluto e faccio i miei complimenti a tutti per i risultati; un saluto particolare a Giovanni-Orbcom, col quale sono stato in piazzola proprio l'ultimo giorno.
Questa, in (poca) sintesi, la mia esperienza a questi mondiali in Ungheria. La mia prima di FT all'estero, e di sicuro non sarà l'ultima. Per quello che ho vissuto in questi giorni, varrà sempre la pena ripeterla. Grazie a tutti per questa avventura e per la compagnia.
Roberto