Campionato Europeo

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Es. Lombardia Field Target - Trofeo Invernale - Lazzate (MB) - 20 NOVEMBRE 2019 - 1° tappa
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Nemo
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Re: Campionato Europeo

Messaggio da Nemo »

Buongiorno a tutti... vorrei condividere con voi un pensiero e spero che venga divulgato nelle ASD.
Vorrei rivolgermi a tutti coloro che sono stati presenti all'Europeo senza distinzione tra atleti ed operatori e sopratutto a coloro che non sono mai stati o che è tanto tempo che non partecipavano ad un evento internazionale.
Vorrei fare una riflessione sul lato formativo dell'evento.
Ogniuno di noi ha visto e vissuto questi giorni in modo diverso. Ogniuno di noi ora porta con se un valore aggiunto di conoscenze che difficilmente si riescono a ritrovare nelle nostre gare italiane. Abbiamo visto le differenze con le altre nazioni di approccio e gestione della gara. Abbiamo visto (passatemi il termine) dei mostri sacri del FT che magari, per molti sembravano essere al di là delle prestazioni sportive, delle persone diverse da quelle che eravamo sempre abbituati a credere riscoprendoli semplicemente come persone comuni che hanno come noi, la stessa idendica passione per questo sport. Solo che non definiscono il field target come gioco ma come sport.
Forse, qualcuno di noi ha imparato cose che non aveva mai visto o visto fare...e che da domani proverà.
La cosa che piu mi è stata detta è stata: "...dobbiamo anche noi nelle nostre gare diventare piu seri, piu rispettosi del silenzio e delle regole..." ma penso che questo sarà il risultato se anche noi, approcciassimo alla gara (ed agli allenamenti) come qualsiasi atleta approccia lo sport che ama... perche in quel momento, vuol fare solo quello al meglio e non essere distratto da altro.


Scusate se sono stato molto prolisso ma questo sarà un altro argomento che mi piacerebbe trattare nel prossimo corso/aggiornamento istruttori.

Nel mentre, ognuno di voi, trasmetta nelle proprie ASD quanto hanno visto ed imparato di buono da questo evento...abbiamo avuto una grande occasione non sprechiamola dobbiamo crescere.
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ALDO
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Re: Campionato Europeo

Messaggio da ALDO »

Nemo ha scritto:Buongiorno a tutti... vorrei condividere con voi un pensiero e spero che venga divulgato nelle ASD.
Vorrei rivolgermi a tutti coloro che sono stati presenti all'Europeo senza distinzione tra atleti ed operatori e sopratutto a coloro che non sono mai stati o che è tanto tempo che non partecipavano ad un evento internazionale.
Vorrei fare una riflessione sul lato formativo dell'evento.
Ogniuno di noi ha visto e vissuto questi giorni in modo diverso. Ogniuno di noi ora porta con se un valore aggiunto di conoscenze che difficilmente si riescono a ritrovare nelle nostre gare italiane. Abbiamo visto le differenze con le altre nazioni di approccio e gestione della gara. Abbiamo visto (passatemi il termine) dei mostri sacri del FT che magari, per molti sembravano essere al di là delle prestazioni sportive, delle persone diverse da quelle che eravamo sempre abbituati a credere riscoprendoli semplicemente come persone comuni che hanno come noi, la stessa idendica passione per questo sport. Solo che non definiscono il field target come gioco ma come sport.
Forse, qualcuno di noi ha imparato cose che non aveva mai visto o visto fare...e che da domani proverà.
La cosa che piu mi è stata detta è stata: "...dobbiamo anche noi nelle nostre gare diventare piu seri, piu rispettosi del silenzio e delle regole..." ma penso che questo sarà il risultato se anche noi, approcciassimo alla gara (ed agli allenamenti) come qualsiasi atleta approccia lo sport che ama... perche in quel momento, vuol fare solo quello al meglio e non essere distratto da altro.


Scusate se sono stato molto prolisso ma questo sarà un altro argomento che mi piacerebbe trattare nel prossimo corso/aggiornamento istruttori.

Nel mentre, ognuno di voi, trasmetta nelle proprie ASD quanto hanno visto ed imparato di buono da questo evento...abbiamo avuto una grande occasione non sprechiamola dobbiamo crescere.
Grazie Mario di avere raccolto il mio invito di trascrivere questo tuo messaggio che era su Wathsapp.


Bravo Mario, mi hai fatto tornare alla mente la mia prima volta a Weston Park che oltretutto è stato quando abbiamo consegnato a Roger Moe (per chi non lo sapesse è l'inventore del FT) la lettera tramite la quale siamo stati riconosciuti ufficialmente dal WFTF, in mezzo a tutti quei mostri sacri mi sentivo perduto, per fortuna ero con Dario che era già un veterano, poi l'Euskadi, il mondiale in Germania, quello in Italia, l'Open francese e anche i nostri Open sono serviti a stemperare sempre di più l'emozione del contatto con tutti questi campioni e come hai giustamente marcato ad approcciare più seriamente alle gare. Mi permetto solo un piccolo appunto: sarebbe bello che queste riflessioni andassero anche nel forum che con l'avvento di Whatsapp sta praticamente morendo, da parte mia lo farò nel post che ho aperto dedicato al Campionato Europeo, riproporrò anche la foto storica che ho menzionato.

Come promesso ho trascritto la mia risposta allegando la foto, eravamo nel 2009 e il Field Target italiano a livello internazionale praticamente era...solo Dario, guardavamo dal basso quei mostri sacri ed io pensavo se saremmo mai riusciti ad avvicinarli; piano piano ci siamo guadagnati il rispetto piazzando i nostri atleti sempre più in alto, ne voglio citare un paio: Gianni Fabianelli che ha vinto un Campionato Europeo e Vincenzo Maccarone che ha seriamente rischiato di vincerne uno Mondiale ma ce ne sono altri altrettanto forti in grado di darci in futuro grandi soddisfazioni, anzi una è arrivata proprio fresca fresca da questo Europeo con il primo posto a squadre.

Un appello: ragazzi non usate solo Wathsapp, scrivete qui sull'Europeo di casa nostra, raccontate della vostra gara, gioie, incazzature, la sagoma peggiore che avete sbagliato o il tiro più bello, cosa avete mangiato, bevuto insomma qualsiasi cosa andrà bene ma soprattutto resterà consultabile in qualsiasi momento anche tra qualche anno.
... qualche foto sarebbe gradita :loll:
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Eccola! settembre 2009,mi sembra fu Achille a scattarla, conservo ancora l'originale della storica lettera.
Eccola! settembre 2009,mi sembra fu Achille a scattarla, conservo ancora l'originale della storica lettera.
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sommaco
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Re: Campionato Europeo

Messaggio da sommaco »

E anche questo Europeo se ne é andato. Speravo in parziali e in un risultato finale megliore ma quest'anno non mi sono mai espresso al massimo, se non a brevi tratti ed in questi 3 giorni ritengo di essere un pò a credito con la fortuna che conto di poter riscuotere in futuro.
Il percorso che mi é piaciuto di meno é stato il nero, il più interessante il blu, quello affrontato per ultimo. Nel blu c'era un'aria beffarda da interpretare, una tagliola di obbligate (3 su 4 piazzole) e un'omogeneitá delle condizioni del vento su tutto il percorso, a prescindere dalla piazzola di partenza.
Ogni gara importante che disputo (ormai ne ho fatte un pò ....) è l'ennesima conferma di quanto é importante e quanto viene messa alla prova l'emotivitá e la tenacia. Si passa dalla sicurezza all'incertezza da una sagoma all'altra. L' errore di deconcentrazione é dietro l'angolo. Ogni volta dimentichi quanto si fa dura quando spari per ottenere un buon punteggio. Devi trovare dentro di te la forza per domare le debolezze e per pensare in positivo. Stavolta mi é capitato anche di vedere volti provati fino alle lacrime a causa di qualche errore di troppo.
Personalmente la parte più bella dell'Europeo l'ho vissuta dopo aver sparato tutte le 150 sagome nei 3 percorsi, quando ho disputato gli spareggi.
Dopo l'ultimo percorso, una volta constatato che avevo conseguito un punteggio decente, confidavo di rientrare nei primi 10 ed ho cominciato a pensare che avrei potuto disputare gli spareggi. Dopo aver atteso i conteggi finali ne ho avuto conferma. Spareggio per l'assegnazione del 9°,10° e 11° posto contro Stefan Kawnik (Germania) e Luis Barreiros (Portogallo). Con il tedesco avevo appena condiviso la giornata di tiro, il portoghese invece lo conosco già da qualche anno.
Non ho mai sostenuto uno spareggio in gare internazionali, non ho mai avuto spettatori così numerosi e qualificati. Va beh, le sagome da abbattere sono sempre uguali e poi ..... mi sento anche carico al punto giusto ! Basta concentrarsi su quello che c'è davanti ignorando chi sta dietro a guardare .
Per gli spareggi é stata smantellata e riallestita l'area della taratura. La gara é già terminata da oltre 1 ora ed intanto il vento si é fatto sostenuto.
Sono state allestite 6 linee di tiro, 3 per sparare in posizione libera e 3 per i tiri in posizione obbligata. 2 i bersagli per ogni piazzola con distanze replicate per ogni tiratore. Con l'arietta che tira e varia di intensitá e verso colpire i bersagli sarà tutt'altro che facile. I tiratori si posizionano in piazzola, sono pronti. Viene dato il via e scattano i 3 minuti canonici. Le distanze che stimo sono di circa 49 e 47 m. Il difficile é dove e quanto compensare ! Cavolo, tutti e 3 facciamo doppietta. Ognuno di noi si sposta sulla propria piazzola per le obbligate. Posizione in ginocchio. Ad occhio le distanze sono prossime alla massima regolamentare. Via ! Il mio Leupold dice 39 e 37 m. Intanto il segnavento svolazza animatamente per lo più verso dx. La prima la sparo mirando sul bordo sx della kz. Il pallino praticamente non si sposta, spizza il bordo sx, entra in kz e la sagoma va giù. Il tedesco ed il portoghese sbagliano la prima sagoma. Kawnik sbaglia pure la seconda, Barreiros invece l'abbatte. Se butto giù anche questa vinco lo spareggio. Il vento varia ma quando sparo ci sono apparentemente le condizioni del tiro precedente. Decido di mirare sempre sul bordo sx della kz. Stavolta la compensazione é in difetto. Il colpo va fuori a dx di oltre 1 cm. Il tedesco esce dai giochi ed é 11°. Si passa ai tiri in piedi. La prima l'abbatto, Barreiros la sbaglia; nel tiro successivo il risultato si inverte. Altro giro in piedi: la prima non cade, la seconda si. 1 sagoma abbattuta su 2 anche per il portoghese. Si va con la 3 coppia di bersagli in piedi. La prima buona per me, l'altro la sbaglia. Attendo. Voglio far sparare lui, voglio mettere un pò di pressione. Spara ed abbatte la seconda. Adesso il vento si é improvvisamente fatto più capriccioso, tiro il cordino che fa delle vistose "S". Ho ancora un pò di tempo. Tiro e mollo il cordino di continuo nella speranza di un momento favorevole che sembra non voler arrivare. Il tempo passa. Poi il vento cala e sembra farsi solo frontale. Lascio rapidamente il cordino e mi metto in posizione. Cerco la sagoma, miro al centro e scatto. Centro ! Sono 9° .
Ci sono voluti ben 10 tiri. Bella lotta, sono soddisfatto.
Campione Italiano FIDASC pcp 16J 2016, 2018, 2020, 2021
Campione Europeo 2014
Campione Italiano pcp 16J 2011, 2013, 2014, 2015
Vincitore Coppa Italia 2011, 2013 pcp 16J
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11º assoluto Campionato Mondiale 2013
5° Open Euskadi 2012 pcp 16J
12º assoluto Campionato Mondiale 2017
3º assoluto Campionato Mondiale 2018
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Garima
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Re: Campionato Europeo

Messaggio da Garima »

Ho programmato questo europeo da questo inverno, dedicando tanto tempo al FT.
Praticamente ho partecipato a quasi tutte le gare 2018!
MARZO-APRILE-MAGGIO-GIUGNO-LUGLIO media di 3 gare al mese.

La Debora non so come abbia fatto a sopportarmi.

La voglia di rivalsa era tanta vista la bastonata dell’anno scorso in Germania.
E ancora prima, in Portogallo, il grande disastro.
Tutte gare importantissime per una crescita interiore fondamentale.
Come dice bene Gianni: emotività, tenacia. Si possono utilizzare altri sinonimi, ma il risultato non cambia: controllarsi nelle condizioni più estreme è il salto di qualità, che (almeno per me) è costato caro, e continuerà a costare caro perché significa solamente una cosa: allenamento, tanto.

E ancora una volta, sotto questo aspetto, sono uscito sconfitto. Eh si. Nel momento più difficile, ho perduto la concentrazione buttando via ore e ore di allenamento in piedi in 3 soli tiri.
Tre tiri così facili in allenamento, quanto così difficili nel momento in cui li ho sbagliati (nella tagliola di 4 piazzole di cui Gianni vi ha già parlato).
E questa storia, ormai la sappiamo tutti, perché tutti siamo campioni in allenamento…

La nota positiva invece, è stato il notevolissimo miglioramento della mia interpretazione del vento, visto che fino all’anno scorso ero una mezza pippa!
e visto che è stato il mio grande nemico del mondiale portoghese nonchè europeo tedesco.
Il nostro campo lombardo non è l’ideale per allenarsi col vento. Ecco perché ho dovuto rincorrerlo, cercando di esser presente in tutte le gare ventose, inclusi i due open di Luglio ;)


Per gli spareggi, ho avuto la mia dose di fortuna.
Diciamo 5/6 Di fortuna che equivalgono allo split positivo del mio primo tiro.
La sagoma cade, in ritardo, ma cade.
Il secondo tiro cade bene. Quella del mio rivale no.

Discorso chiuso molto velocemente, e il sesto posto è mio.

Mi sono sempre piaciuti gli spareggi, direi che la penso così: “si ok, hai fatto il mio stesso punteggio, ora però stai dietro!” Il problema è quando si perdono!!
Mi è piaciuto particolarmente che sia io che Gianni ne siamo usciti vincenti.

sinteticamente è tutto qui. Perchè per parlarne bene, ci sarebbero da dire tante cose molto interessanti: IL RIVERBERO! questo sconosciuto! ad esempio...!!
ma tempo non ne ho in questo momento.

Domenica, altra gara. giusto perchè il FT non basta mai quest'anno...
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dani937
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Re: Campionato Europeo

Messaggio da dani937 »

Il mio Europeo è iniziato malissimo ancora prima di cominciarlo, con la perdita del nostro amico Gioio. Il dolore ha cancellato ore di allenamento e la concentrazione! I miei punteggi sono stati profondamente condizionati da queste emozioni negative, ma sono stati sufficenti sommandoli a quelli dei miei compagni di squadra, per vincere questo Campionato Europeo 2018.
Desidero ringraziare Massimo Carloni e tutti i suoi collaboratori per il grandissimo lavoro svolto per rendere unica questa manifestazione, mi è piaciuto davvero tutto. Complimenti.
Desidero ringraziare La Fidasc e Gianni Fabianelli per avermi convocato con la Nazionale Italiana dandomi un opportunità unica.
Desidero inoltre ringraziare i miei compagni di squadra per aver disputato un grandissimo Europeo permettendomi di raggiungere questo prestigiosissimo traguardo!
Inoltre porto il ringraziamento della famiglia dell'amico Gioio per tutta la solidarietà, l'affetto e la vicinanza dimostrata in questi giorni!
Grazie di cuore a tutti!
1° Classificato Trofeo Libertas Camp. Italiano a Squadre 2015
1° Classificato cat Pcp 7,5 Campionato FVG 2015
1° Classificato Campionato Italiano a squadre FIDASC 2017
1° Classificato Superdepo cat Springer Grifone FVG 2018
1° Classificato con la Nazionale Italiana FT al Campionato Europeo 2018
1° Classificato Campionato Italiano a squadre FIDASC 2019
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emysangre
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Re: Campionato Europeo

Messaggio da emysangre »

Ecco il mio Europeo. Rispetto agli altri big per me è la seconda competizione internazionale da quando pratico questo sport ( 18 mesi). Devo dire che quando ho guardato le coppie del primo giorno un po' di ansia mi è salita Pereira e Zubenko. Inizio con il percorso bianco ( difficoltà intermedia). Inizio molto bene ma dopo un errore anzi una sbagliata interpretazione del vento. Successivamente la tensione gioca un brutto scherzo due 0 sulla piazzola in piedi ( sagome anche vicine che in allenamento avrei abbattuto anche ad occhi chiusi). Poi mi rifaccio nella posizione in ginocchio in quanto non sbaglio un colpo ma ad un certo punto il vento cambia diventa più insidioso e inserisco 3 errori di seguito ( anche i miei compagni fanno lo stesso). Termino la prima giornata con un 40 a pari di Pereira e a 4 punti da Zubenko. Secondo giorno percorso nero ( dovrebbe essere il più facile). Purtroppo mi ritrovo ad affrontare le sagome sul lago quando il vento e consistente e cmmetto alcuni errori. Mi rifaccio sulle obbligate rispetto al giorno precedente in quanto non commetto nessun errore. Ma chiudono con un misero 43 ( in questo caso la fortuna non mi ha aiutato molto colpi sul bordo senza che la sagoma si abbattesse. Terzo giorno percorso blu quello più ostico ma divertente in quanti era difficile interpretare il vento( anche oggi la fortuna ha guardato altrove) inizio con due errori il primo colpo compenso poco il secondo troppo. Ma anche tutti i concorrenti vedo che hanno lo stesso problema vento a raffiche incontrare e molto vario. Comunque chiudo con un sufficiente 37 che mi permette di essere nei primi 30. Tiratori. Ottima esperienza che mi ha insegnato la difficoltà nell'essere lucido nelle gare importanti. Devo ringraziare tutti gli Italiani con i quali ho condiviso questa esperienza e con i quali ho stretto Amicizia


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ribo
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Re: Campionato Europeo

Messaggio da ribo »

Raccolgo volentieri la sollecitazione di Aldo di riportare sul forum le nostre impressioni, (fra l’altro mi piacerebbe sapere dov’è sto “gruppo WhatsApp”)
Premesso che il mio approccio non all’europeo ma al field target in genere è molto “personale”, mi piace praticarlo, lo trovo un momento di fuga dai pensieri quotidiani, e il risultato non è mai una preoccupazione o motivo di ansie particolari.
Credo sia importante sottolineare l’impegno di tutti coloro che hanno LAVORATO per l’organizzazione di questo importate e prestigioso evento! (Geometri, Architetti, Impiegati, Muratori, Manovali tutti !!)
E’ sempre bello condividere questa passione con bravi tiratori e conoscerne di nuovi, queste sono sicuramente occasioni di crescita e confronto sia personale che tecnico, che per quanto mi riguarda mi danno sempre la possibilità di portare a casa qualcosa.
La gara, i tre percorsi pur con le loro diversità mi sono sembrati uniformi e con un giusto livello/grado di difficoltà, (non ho trovato situazioni estreme, in cui secondo me incide più la fortuna che altro) ne sono testimoni i punteggi realizzati dai Big che sostanzialmente si equivalgono, (forse le obbligate del blu erano un poco più difficili), anche grazie al numero ridotto di partecipanti si è sparato tutti con le stesse condizioni e anche questo mi è piaciuto (non sempre nelle gare internazionali questo è possibile).
Per chiudere, mi sono davvero divertito !
Ciao, Alla prossima…..
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ALDO
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Re: Campionato Europeo

Messaggio da ALDO »

Grazie ragazzi avete capito perfettamente lo scopo del post, è bellissimo sentire i vostri racconti, sembra di essere li con voi. :clap: :clap:
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Nemo
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Re: Campionato Europeo

Messaggio da Nemo »

E' passato qualche giorno ma i ricordi di questo europeo, rimarranno comunque indelebili in ognuno di noi che abbiamo avuto la fortuna di parteciparvi indistintamente se da atleti che da staff.

Non voglio dilungarmi e parto subito descrivendo la mia prestazione per poter lasciare anch’io una testimonianza:

- Nella mattinata di mercoledì 18, mi presento al campo soprattutto per cercare di dare una mano e per farla breve, ho vissuto una forte emozione nel vedere l'unione costruttiva tra tutti nel cercare di far sì che la "festa" riuscisse nel migliore dei modi.
Nel pomeriggio, provo un po' la mia carabina che era da quasi due settimane che non toccavo. Tutto bene tranne che, per un malore che ho avuto nel fine settimana prima, non riuscivo di rimanere "fermo" come mio solito. Non mi sentivo proprio al 100% e prendo coscienza che soprattutto in piedi, sarà dura!!

- Giovedì idem. Da una parte cerco per quanto possibile, di dare una mano e dall'altra, provo soprattutto a testare la mia condizione fisica perché l'arma tutto sommato, rispondeva bene. In posizione libera ed in ginocchio tutto più o meno bene ma in piedi niente. Non sono io e me ne faccio una ragione.

- Venerdì si parte!! Campo bianco. Quello definito di media difficoltà rispetto al nero ed al blu. Il mio nemico numero uno era il caldo. Avevo paura di una ricaduta e per tanto, già prima della gara e ad ogni occasione, sorseggio un po' d'acqua (al termine sono sicuro di averne bevuta più di 3 litri).
Nella taratura, niente di nuovo. Fatico troppo in piedi e per il resto ok.
Inizio ed oltre al caldo, c’è una leggerissima bava di vento. La prima piazzola che solitamente utilizzo come test, va alla grande. Sagome vicine ai 50 mt tutto ok. Prima della scadenza dei 3 minuti le riarmo per cercare di vedere che punto della KZ avessi colpito per verificare se le intuizioni che avevo sulla lettura di quello che sembrava essere un debolissimo venticello fossero state azzeccate e così fu. Due belle mouche!
La seconda piazzola in piedi. Due sagome vicine ai 40 mt. Ingaggio la prima e con difficolta riesco a mantenerla nell'ottica. Ballavo troppo! cerco di sfruttare tutto il tempo con tecniche di respirazione e per trovare una posizione il più stabile possibile. Il tempo che passava non mi preoccupava per niente perché so che posso sparare anche negli ultimi secondi. Cerco di dar fondo a tutte le possibilità ma la prima la sbaglio abbondantemente! Ripeto il tutto per la seconda. Come la precedente, non faccio nulla per fermare quel dondolio ma come sempre lo assecondo. So per certo che il dito farà il suo lavoro solo quando la mente riconoscerà le giuste sensazioni. Non mi interessa se il reticolo rimane in sagome. Appena comincio a sentire un po’ troppo il peso della carabina, mollo tutto. Aspetto e ricomincio ma niente. Secondo “0”. La sfortuna mi fa colpire il bordino destro della KZ. Un millimetro più a SX e sarebbe caduta.
Piazzola successiva...nell’attesa, avevo notato che in molti sbagliavano la seconda sagoma. La più lontana e penso che forse non si erano accorti che mentre la prima era esposta al vento, la seconda era riparata da un grosso albero che anche se distate, era posto proprio in direzione del vento per tanto, inquadro la prima e l’istinto mi dice che avrei dovuto compensarla nella KZ ma un paio di cm a SX. Faccio così e fa giù. Mi porto la sulla seconda. La stimo con calma e mi viene da sorridere quando vedo che il vento non era cambiato (da SX a DX) e gli impatti sulla sagoma erano fuori sul bordino di SX per tanto, senza pensarci su, miro al centro e la butto giù.
Terza piazzola: prima sagoma nessun problema. La seconda era più lontana ed a campo aperto con il vento aveva leggermente rinforzato. Non mi fidavo della mia bandierina perché ero (e sono) quasi convinto che quel grande nastro pubblicitario messo per delimitare il campo da una piazzola all’altra, essendo posto proprio all’altezza della carabina, un po’ influiva sulla lettura del vento. Cerco altri riferimenti, cerco di leggere la rosata che vedevo in sagoma e deciso di rischiare. Era un tiro importante perché mi avrebbe dato delle importanti indicazioni che mi sarebbero state utili per le piazzole seguenti. Per questo, curo il tiro nei minimi dettagli cercando di “registrare” tutto. Diversamente da ciò che avrei dovuto fare, punto al centro perfetto sperando un po’ nella fortuna ma il pallino va ad impattare proprio ad ore 3 del bordino della KZ. Bastava un niente e sarebbe caduta. Rimango fermo sempre con l’intendo di memorizzare tutte le sensazioni. Il colpo lo avevo lasciato in modo perfetto e lo spostamento era dovuto soprattutto al vento che comunque sia avevo letto di forza inferiore a quello che avevo percepito. Con questa consapevolezza, cambio registro. Mi chiudo in me e cambio il mio approccio alla gara. Il vento, durante le 4 ore di gara aumentava sempre più ma riuscivo a leggerlo quasi sempre senza troppe difficolta. La mia condizione fisica era rimasta stabile nonostante la preoccupazione per il caldo che non cambiava. Più mi avvicinavo alla fine più notavo che non riuscivo a rimanere fermo. A “salvarmi” è stato mangiare una banana a metà percorso. Al di là degli integratori, Mangiare quella banana mi ha veramente riacceso. Chiudo a 44. Contento del risultato e della gestione della gara, ma soprattutto, di non essermi sentito male.
Io e Gianni siamo stati gli ultimi ha finire la gara… anzi … siamo stati gli ultimi a finire tutti i giorni di gara!!
Comunque, decidiamo di mangiare un panino li sul campo e di correre in albergo a riposarci. Il nostro ragionamento era che fosse inutile e deleterio rimanere a prendere sole o fare altre attività vista la giornata passata. Nel rientrare, su proposta di Gianni, ci fermiamo ad un bar dove una signora molto gentile, accontenta la nostra richiesta di una spremuta. Guardandoci un po’ come degli alieni perché era la prima volta che doveva preparare una spremuta con: 2 arance; 1 limone ed acqua frizzante.
Presa la spremuta, andiamo in albergo e dopo una bella doccia rigenerante, ci dedichiamo a ricostituire le nostre carabine e poi riposo fino alla cena ed a letto presto.
Sabato campo NERO: In taratura, ho giusto fatto un po’ di “riscaldamento” a mo’ di “risveglio muscolare”. La carabina non mi dava novità come purtroppo anche i movimenti nella posizione in piedi. Un po’ meglio ma niente di che. Per il caldo ero un po’ più tranquillo perché sapevo che il percorso era ombreggiato e pensavo che sviluppandosi lungo il lago, la temperatura sarebbe dovuta essere un po’ più mite. Nonostante tutto, decido di intraprendere la stessa strategia del giorno prima e cioè: sorseggiare sempre ad ogni occasione ed a metà percorso mangiare una banana.
Inizio dalla piazzola 16 (quasi centro lago). Immediatamente capisco la mia considerazione che sul campo nero potesse fare un po’ più fresco svanisce. Nonostante l’ombra, l’assenza di vento e la forte umidità, grondavo di sudore!
L’assenza di vento e le sagome poste più o meno alla stessa distanza, inizialmente mi hanno generato un po’ di stress perché immaginavo che potessero nascondere chissà quali insidie. Ma di fatto, fu tutto quasi noioso fino alla sagoma 45 (l’ultima piazzola del lago). Ricordo bene quella sagoma perché purtroppo è stata causa del mio primo errore ed un errore BRUTTO! In quanto, la stimo a 35 mt. (KZ da 40). Prima di settare l’ottica, guardo il cartellino appeso sul paletto della piazzola e leggo che era la sagoma numero 45. Guardo un po’ il prato verde vicino a me per rilassare l’occhio ma poi capisco che sto perdendo troppo tempo per una sagoma così facile per tanto, calibro l’ottica, punto e SBAAANNNGGG!!! il pallino impatta lontanissimo dalla KZ. Rimango come un C….NE!! e subito un brivido gelato mi corre lungo la schiena fin dentro la testa dove una vocina mi urla… CO…NEEEEE!!!! Era tutto ok solo che la sagome stimata a 35 mt l’ho sparata con i click dei 45… volevo sprofondare!!! Questo errore me lo sono proprio meritato!! Dovuto ad un eccessivo calo di tensione legato alla “semplicità” nell’abbattere le sagome grazie totale assenza di vento. Da questo errore (ma non doveva assolutamente succedere), rientro nella mia “bolla di concentrazione” e le sagome riprendono a cadere. Fino alla piazzola 1 dove sbaglio per una mia errata interpretazione, una sagoma da 15 posta a 11 mt con inclinazione da circa 25/30°; Piazzola 2, in piedi. Non nascondo che l’ho affrontata con un po’ di ansia vista la mia situazione ma anche perché i miei due “compagni di viaggio” le avevano sbagliate entrambe. Le affronto e con un po’ di orgoglio, le abbatto senza troppi problemi. Piazzola 3, purtroppo un altro errore. Piazzola 4, la prima sagoma ok senza problemi la seconda invece, la numero 8, la inquadro e noto che tra la sagoma e la paletta della KZ c’era un po’ di luce ma non mi pongo nessun problema in quanto la stessa si trovava a 19 mt con KZ da 40 e l’inclinazione non era un problema. Sparo e vedo chiaramente la paletta, muoversi all’indietro ma la sagoma non cade. Prima di lasciare la piazzola, guardo bene la sagoma. Ero sicuro di aver lasciato bene il colpo, ero sicuro di aver colpito la KZ ma non potevo sapere se magari avevo spizzato il bordino. Rimango perplesso e comunico questo disagio agli altri che mi confermano che la sagoma non funzionava proprio bene e mi spingono a fare “reclamo”. Così attivo la macchina organizzatrice. Subito arriva Dario che, capita la situazione, fa arrivare una scala e con l’aiuto di Sergio Rita (che si trovava nella piazzola precedente) si è risolto il problema causato dal fatto che la predetta, con il dei tiratori, si era inclinata a tal punto che non era più perfettamente funzionante. Si sistema tutto, ritiro alla sagoma con una pressione che non vi dico (manco fosse l’ultimo calcio di rigore ad un mondiale di calcio). In quanto, non era stata fermata tutta la gara ma solo la piazzola 3 e 4 e per tanto, ero stato causa di un blocco quando ormai avevamo passato i ¾ di gara e parecchi tiratori erano stanchi e lo stop aveva fatto sì che si creasse un bel tappo. TUTTI AD ASPETTARE ME. Comunque parliamo di una sagoma semplice quindi nessun problema ed andiamo avanti.
L’evento di fatto ha causato: chi era davanti a noi, ha potuto completare il percorso mentre noi e quelli dietro, hanno avuto uno stop di più o meno un’ora, dovuto alla valutazione del problema, l’attesa della scala, dalla verifica e ricostituzione della sagoma e soprattutto, dal tappo che si era creato. Purtroppo, le condizioni meteo (il vento) aumentò notevolmente e per chi ha dovuto affrontare il lago è stato veramente tosto e frustrante!! Le sagome che a prima mattina sono risultate “noiose” ora non lo erano assolutamente!! Non si capiva l’intensità e la direzione del vento. Non avevamo molti modi per valutarli perché lo stesso era differente da una sponda all’altra. I cordini, erano appesantiti dall’acqua, la vegetazione non aiutava e neppure i movimenti dell’acqua erano risolutivi. Più andavamo avanti, più dovevamo dar fondo alla nostra esperienza per cercare di salvare il salvabile…Già, salvare il salvabile. Ogni sagoma abbattuta era frutto di tante considerazioni e soprattutto fortuna. Chiudo con un deludente 41 e devo dire di essere stato anche fortunato. Quell’intoppo, ha condizionato la gara di molti. Forse (con i se e con i ma non si arriva da nessuna parte ma sono dell’idea che quando succede un “fatto”, dopo, a posteriori, debba essere esaminato ed analizzato per valutare se le azioni intraprese siano state le più giuste o come si poteva agire per ottimizzare il tutto e per cercare rimedi nel caso lo stesso si riproponga). Bisognava fermare tutta la gara e non solo quelle due piazzole così che tutti riiniziassero con le stesse condizioni climatiche e non si creerebbe il problema che tra i primi e gli ultimi a finire ci sia oltre un’ora di differenza? Certo, ciò causerebbe del malcontento perché costringerebbe dei tiratori ad attendere quando non ce ne sarebbe motivo però, si restringerebbe la possibilità di avvantaggiare quegli stessi tiratori di gareggiare almeno con le stesse condizioni climatiche al di l’ha di trovarsi o meno in un settore del campo gara favorevole o meno alle stesse. Comunque, questa giornata l’ho considerata come un’occasione persa! Sono usciti fuori dei punteggi stratosferici e non sono riuscito a fare di meglio, poi se ripenso a quella sagoma stimata a 35 e sparata a 45… OK ma questo è lo sport. Prendo atto, mi lecco le ferite, mi faccio un bel discorsetto e mi preparo al giorno seguente. Al campo blu considerato il più difficile.
Il resto della giornata, lo passo esattamente come il precedente e cioè teso a riposare. Unico obbiettivo visto che il giorno seguente, la stanchezza accumulata ed il caldo potevano incidere e non poco sulla prestazione.
Domenica. Ultimo giorno: In me tante emozioni anche contrastanti. La consapevolezza che era l’ultimo giorno; dell’affrontare il campo più difficile con un bel GAP; che stava per finire il NOSTRO europeo ed anche un pensiero che mi ha accompagnato per tutta la settimana ma che in questo giorno ho sentito più forte, era la mancanza di Gioio.
Comunque, carico di tutto ciò, provo la taratura ma senza sprecare troppe energie. Giusto per vedere se tutto funzionava e poi via all’ombra ad aspettare l’inizio della gara.
Start: Il campo mi ha stimolato tantissimo! Mi piaceva. Riuscivo a leggere il vento e ritrovavo più o meno le stesse condizioni con le quali sono abituato a gareggiare. Guardavo tutto tranne le sagome. Nel senso che era più importante guardare cosa succedeva intorno alla sagoma ed alla conformazione del terreno con la disposizione delle piante poste alla fine del campo che di fatto, davano molte indicazioni. Molti li vedevo sbagliare perché consideravano le sagome tutte uguali ma non era così. Nella stessa piazzola, capitava spesso che una sagoma doveva essere ingaggiata fuori dalla KZ mentre l’altra non aveva quasi bisogno di compensazione. Gli errori sono arrivati nelle obbligate (purtroppo le ho pagate care per tutto l’europeo) e ovviamente, dalle sagome alle quali venivo “fregato” dal vento. Comunque è stato il percorso che mi ha divertito e stimolato di più. Il 41 conclusivo, tutto sommato mi ha soddisfatto per il fatto che (tranne per le obbligate), non ho fatto errori “evitabili” ma frutto soprattutto di errate interpretazioni di un vento molto variabile ed influenzato dalla morfologia del terreno.
Tutto qui. Ci sarebbe da parlare di molto altro. Del dopo, della cena, dell’unione rafforzata tra tutti noi, dei risultati, della premiazione, dei saluti e di tanto altro ma preferisco “limitarmi” alla gara.
Questo europeo ci ha insegnato molto… mi riferisco “a 360°”, più di tante altre manifestazioni e spero che tutto ciò che è rimasto in noi se ne faccia tesoro e divulgato nelle ASD. Nei consigli direttivi, agli atleti … a tutti.
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