Graduare la difficoltà delle gare

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adler58
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Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da adler58 »

Torno su un argomento su cui sono intervenuto anche in passato ... rischierò di passare per rompiscatole ma ciò che penso lo voglio dire

A mio parere la difficoltà delle gare va graduata con attenzione mantenendo un occhio allo scopo di questo sport, che è innanzitutto quello di divertirsi. Mi riferisco in particolare ai percorsi f.u.l.l.

Qualche anno fa quando si faceva il percorso unico con 3 sagome per piazzola di cui quella centrale in comune tra d.e.p.o. e f.u.l.l., si stava più insieme e tutti o quasi riuscivano ad abbattere almeno la metà circa dei bersagli. Poi per problemi di capienza e durata delle gare si è passati al percorso separato.
Questa scelta la trovo assolutamente giusta e adeguata per le gare più importanti, come quelle di campionato nazionale, dove il numero di partecipanti è elevato ed inoltre è giusto essere esigenti e selettivi tracciando una gara tecnica.
Ma per gare locali, amichevoli e varie ... un percorso f.u.l.l. molto tecnico, con media delle distanze oltre i 40 metri, nessun tiro corto o quasi e presenza assillante di ridotte, mi sembra francamente eccessivo e frustrante oltre che monotono (tiro lungo ... tiro lungo ... tiro lunghissimo ... tiro lungo ... ancora 2 lunghi ...) per un tiratore di livello medio o diciamo pure medio-basso (personalmente mi metto in questa categoria) che magari si diverta pure a utilizzare una springer.
E inoltre, dato il numero non elevato di partecipanti, lo sdoppiamento del percorso non è giustificato: passare 4 ore in tre persone e con le piazzole accanto simpaticamente "rumorose" mi sembra più divertente che passarle in due, lontani dal resto degli amici, con rare possibilità di scambio di idee se non nella convivialità che conclude la gara.

Quindi, a mio parere, una cosa giusta e ragionevole sarebbe graduare la difficoltà con questo criterio:
Gare di campionato nazionale: max difficoltà e tecnicità, percorsi separati
Gare amichevoli e locali: percorso unico, difficoltà elevata solo per alcuni tiri ma ragionevole semplicità per il 50-60% dei bersagli; e magari 40 sagome anzichè 50, per finire un po' prima ...
Gare interregionali: una cosa intermedia tra le due di cui sopra

Tanto chi è più bravo emerge sempre, magari vincerà a 47-48 su 50 anziché a 28, ma i più scarsetti chiuderanno almeno a 20-25 anzichè con un mortificante 7-8 su 50 che ti lascia la sensazione di stare a perder tempo e che sia meglio cambiare sport

Personalmente, anche se questo conta poco, dopo l'ennesima delusione ho deciso di lasciar perdere il f.u.l.l. (ho già venduto la HW977 che pure avevo amorevolmente accuratizzato con l'aiuto di Max e i consigli di Acki e tanti altri amici) e tornare definitivamente alla d.e.p.o. che trovo più divertente

Dico quanto sopra non con la volontà di criticare chi fa le cose con passione, impegno e sacrificio, ma in senso costruttivo, con tutta la simpatia che da anni nutro per questa disciplina sportiva e la voglia di vederla crescere anche numericamente, oltre all'affetto per tutti gli amici e bellissime persone che gestiscono e frequentano i nostri campi :brinda:
Però è quello che penso, e credo che sia meglio dirlo piuttosto che tacere
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Petrus
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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da Petrus »

adler58 ha scritto: Quindi, a mio parere, una cosa giusta e ragionevole sarebbe graduare la difficoltà con questo criterio:
Gare di campionato nazionale: max difficoltà e tecnicità, percorsi separati
Gare amichevoli e locali: percorso unico, difficoltà elevata solo per alcuni tiri ma ragionevole semplicità per il 50-60% dei bersagli; e magari 40 sagome anzichè 50, per finire un po' prima ...
Gare interregionali: una cosa intermedia tra le due di cui sopra

mi pare che quello che tu chiedi già avvenga in realtà.....le gare interregionali centro-sud si svolgono su un percorso di 42 sagome, oppure le gare amichevoli che abbiamo organizzato noi di FTI Campania, ad esempio, le abbiamo fatte con circa 30/35 sagome e percorso unico.
E' anche giusto però che le gare nazionali siano organizzate possibilmente con percorsi separati proprio perchè devono essere molto più selettive e anche per abituarsi alle difficoltà che si troverebbero nelle gare all'estero o ai mondiali
Pietro

2011: 5° Campionato Italiano F.F.T.I. Pcp 16.3J --- 2° Campionato Centro-Sud F.F.T.I. Pcp 16.3J --- 69° (30° score) FT Worlds Italy
2010: 8° Campionato Italiano F.F.T.I. Pcp 16.3J --- 2° Campionato Centro-Sud F.F.T.I. Pcp 16.3J
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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da adler58 »

Petrus ha scritto:
mi pare che quello che tu chiedi già avvenga in realtà.....le gare interregionali centro-sud si svolgono su un percorso di 42 sagome, oppure le gare amichevoli che abbiamo organizzato noi di FTI Campania, ad esempio, le abbiamo fatte con circa 30/35 sagome e percorso unico.
E' anche giusto però che le gare nazionali siano organizzate possibilmente con percorsi separati proprio perchè devono essere molto più selettive e anche per abituarsi alle difficoltà che si troverebbero nelle gare all'estero o ai mondiali
Quindi, nel centro-sud, si diminuisce la durata e la difficoltà della gara per gli eventi interregionali e locali :clap:
A mio parere è questo il criterio giusto.
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MD69
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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da MD69 »

E l'Amico Aurelio...ci azzecca ancora. :clap:
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ALDO
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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da ALDO »

Caro Aurelio, è chiaro che tutto il tuo discorso oltre che essere strettamente personale, si riferisce all'Archibugio, siccome detto percorso è....mia creatura, provo a darti una risposta dicendo che il sottoscritto è tuttaltro che un campione, cerco di farlo citando i vari punti delle tue motivazioni:
1°)Percorso Full tiri lunghi: secondo me l'essenza della categoria sono i tiri lunghi, non ha senso mettere kill da 40mm sotto i 37-38 metri, non è vero che gli esordienti si scoraggiano, questo lo testimonio in prima persona, ultimamente abbiamo la fortuna di averne qualcuno, ti posso assicurare che quando gli dico che in campionato è più "facile" la volta successiva tornano tutti più agguerriti e gasati.
2°) No sdoppiamento del percorso: questo sarebbe fattibile se fossimo in dieci a lavorare, cambiare un percorso comporta un lavoro enorme, già fare piccole variazioni per non rendere le gare uguali è un bel peso, l'unica cosa che si potrebbe e col tempo faremo è mettere una sagoma supplementare per principianti ma anche queste vanno acquistate e qualcuno deve lavorare per piazzarle
3°)Convivialità: Tu Domenica hai preferito fare la gara di pistola, io ho abbandonato drasticamente i poligoni proprio perche sono luoghi senza dialogo, durante le gare c'è un silenzio di tomba, ti controllano tutto, li veramente uno che arriva la prima volta si può spaventare, restando in tema, nella nostra gara di campionato dell'anno scorso un ragazzo esordiente di FTER è andato a podio, Domenica un altro pseudo esordiente, Cecchetti Gabriele ha vinto exequo con Marta la springer 7,5, questo nelle gare di tiro a segno non succederà mai, voglio dire che nel Field Target la figura dell'esordiente può durare anche solo un giorno.
4°)Sono nettamente contrario ai percorsi ridotti, a meno che chi vi lavora lo faccia per mancanza di tempo e possibilità, il raffronto con i punteggi di campionato è sempre stimolante e per favore, basta con la storia di finire prima, le gare hanno una durata, ognuno può decidere se partecipare o no.
Per concludere, in questa risposta ho espresso le mie idee e la mia concezione di Field Target, Aurelio, per favore, non pensare neanche per un secondo che anche se diversa dalla tua ci sia nulla di personale, mi conosci bene e sai quanto ti sono amico però come tu hai espresso il tuo pensiero e credo sia giusto ti rispondessi, dico anche che, se in futuro vedessi un malcontento (che finora, ribadisco non ho riscontrato) tra gli esordienti riguardo alle difficoltà non esiterò a cambiare.
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MD69
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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da MD69 »

E ha ragione anche l'Amico Aldo. :clap:
Evviva la "democraticità" di field-target.eu! belliffimi smile05
adler58
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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da adler58 »

Caro Aldo,

premetto che questa "polemica" che sto facendo non vuole intaccare minimamente l'amicizia la stima e la simpatia grandissime che provo per te e per Dante (amicizia stima e simpatia condivise al 100% anche da Rita, come ben sai). Però sono del parere che le cose che si pensano è bene dirle apertamente anziché "mugugnare".

E' solo una critica costruttiva quella che sto facendo. Comprendo e in parte condivido le tue argomentazioni, ma mi permetto di osservare:
- nell'ultima gara interregionale ero assente e c'era molto vento (lo si sentiva anche sotto la tettoia del poligono a Perugia, e i tiratori di carabina a 50 m ne vedevano l'effetto!), però 29/50 come massimo (da parte del fior fiore dei tiratori in pcp) dimostra che il percorso di f.u.l.l. è veramente duro e lo è tanto. In springer un solo tiratore con 16/50, il secondo (che pure è molto bravo e ha una carabina super) solo 8/50 ...
- nella gara precedente che era un'amichevole, il migliore in springer f.u.l.l. ha chiuso a 11/50 ... e non c'era vento ...
- con punteggi così bassi non ci si diverte, dopo 10 o 15 zeri consecutivi si ha il dubbio che alla carabina sia successo qualcosa, e sai bene che nel FT se perdi fiducia nella carabina perdi anche il gusto del tiro ... (succede anche con le donne, no?)

Resto dell'idea che ci sia margine per rendere il nostro percorso f.u.l.l. almeno un pochettino meno difficile e più vario inserendo qualche tiro più facile e corto in occasione di gare non di campionato. Sono disponibile ad aiutare per spostare ad es. una decina di bersagli, e posso portare al campo le 5 o 6 sagome che possiedo e che non uso quasi mai.
E' un mio suggerimento, fanne ovviamente l'uso che ritieni più opportuno. Comunque un motivo ci sarà se alcuni tiratori umbri che frequentano il campo di taratura dell'Archibugio si astengono dal partecipare alle gare anche se amichevoli ...

Io personalmente per ora torno alla depo, sono una schiappa e finirò ultimo lo stesso ma almeno un bersaglio ogni due o tre lo butto giù ...

Buona Pasqua a tutto lo staff dell'Archibugio, ci vediamo il 1° Maggio a Bucine e poi il 15 Maggio al Trofeo L'Archibugio, il calendario di quest'anno è così piacevolmente ricco ... e appena ho una 1/2 giornata verrò ad allenarmi in depo

Con affetto amicizia stima e simpatia, sempre
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Dario
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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da Dario »

A mio avviso quello esposto da Aurelio è un problema ben reale.

Per quel che riguarda la nostra piccola realtà lombarda ritengo che ce la caviamo abbastanza bene, a volte i percorsi sono più facili e a volte più difficili, ritengo giusto che ci sia un'alternanza per dare soddisfazione a tutti.

Ripeto spesso che questo come altri sport deve essere inclusivo e non esclusivo, ed il fatto di escludere alcuni partecipanti dalla soddisfazione data da un risultato almeno dignitoso non ne incoraggia certo la pratica, così come capisco anche l'intento di Aldo di voler fare in modo che una manifestazione sia propedeutica ad un'altra, anche se il fatto di collezionare una bella fila di zero non vedo cosa possa insegnare, mentre vedo benissimo come possa demotivare.

Sul fatto però di rendere una competizione propedeutica ad un'altra, giusto l'altro giorno ho avuto un'idea che non considero da buttare e la manifesto qua per la prima volta.

Consiste nel dare la possibilità nelle gare minori di tirare più volte alla stessa sagoma nel caso in cui la si sia mancata al primo tiro, questo per permettere al tiratore di capire dove sbaglia, fermo restando che il punteggio è dato dal risultato del primo tiro.

Se si riscontra che le gare diventano troppo lunghe basta usare qualche sagoma in meno.

Dario
Saluti,
Dario
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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da ZERIO65 »

Per quanto riguarda il campionato centro-sud si è voluto fare gare da 42 sagome essenzialmente per due motivi
1) maggior semplità organizzativa
2)minor durata della gara

Per quanto riguarda il punto 2 può sembrare niente tirare 8 sagome in meno, ma orologio alla mano significa finire almeno un ora prima. in questo modo si ha maggior spazio per gli spareggi,le premiazioni, e soprattutto per pranzare e stare insieme nel dopo gara. Inoltre, chi deve rientrare, lo può fare ad un orario decente.
Per quanto riguarda le dificoltà sono daccordo sul fatto che non debbano essere esasperate. Spesso bastano una decina di sagome più ostiche per fare la differenza e stabilire i valori dei tiratori in campo.
Chi ha fatto il percorso da noi domenica ha trovato qualche piazzola "d'incoraggiamento" :D e quache sagoma più "bastarda" temperatura e foschia densa hanno fatto il resto.

Non sono daccordo sull'ipotesi di Dario di ripetere le sagome sbagliate. Il principio da lui proposto sarebbe anche giusto, però per prima cosa si alungherebbero i tempi di gara, secondo si finirebbe per tarare in piazzola. Semmai in una gara "minore", visto che il percorso è lì e nessuno lo tocca , si avrebbe tutto il pomeriggio per ripeterlo nei punti dove si intende migliorarsi.
Quando smonti il campo lascia dietro di te due cose : Nulla... e il tuo grazie B.P.
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ALDO
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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da ALDO »

Non prendetemi per uno che non vuole ragionare ma io la penso così:
se vogliamo che il Field Target sia equiparato a tutti gli altri sport più conosciuti e praticati deve diventare una cosa seria, le partite di calcio durano 90 minuti in tutte le categorie, nel tiro a volo, un esordiente di 10 anni spara agli stessi piattelli e con lo stesso fucile di un veterano, nel tiro a segno, agli esordienti non viene ingrandita la mouche, secondo me qualsiasi riduzione o facilitazione rispetto al regolamento ufficiale non solo snaturalizza il nostro sport ma è dannoso anche per chi deve imparare.
Non ho difficoltà ad ammettere (non é un segreto per nessuno) che nel percorso dell'Archibugio c'è qualche "fuori regolamento" ma stiamo riportando tutto rigorosamente in regola, chi viene da noi sa di avere la possibilità di disputare sempre una "partita vera e regolare sotto tutti gli aspetti", questo secondo me per un esordiente è molto più positivo che farlo sentire "bravo" facendogli abbattere un alto numero di sagome per poi avere una grossa delusione (questo si ) alla prima gara "vera"; per far divertire chi viene per la prima volta, abbiamo molte alternative che stiamo già usando da tempo però, mi ripeto, la parte agonistica deve restare una cosa seria altrimenti non matureremo mai.
Un saluto e grande rispetto per gli interlocutori che non la pensano come me.
PS. Aurelio, ho i tuoi pallini, quando vieni chiamami che te li porto al campo. :D
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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da adler58 »

Amarildo ha scritto:Non prendetemi per uno che non vuole ragionare ma io la penso così:
se vogliamo che il Field Target sia equiparato a tutti gli altri sport più conosciuti e praticati deve diventare una cosa seria, le partite di calcio durano 90 minuti in tutte le categorie, nel tiro a volo, un esordiente di 10 anni spara agli stessi piattelli e con lo stesso fucile di un veterano, nel tiro a segno, agli esordienti non viene ingrandita la mouche, secondo me qualsiasi riduzione o facilitazione rispetto al regolamento ufficiale non solo snaturalizza il nostro sport ma è dannoso anche per chi deve imparare.

Non ho difficoltà ad ammettere (non é un segreto per nessuno) che nel percorso dell'Archibugio c'è qualche "fuori regolamento" ma stiamo riportando tutto rigorosamente in regola, chi viene da noi sa di avere la possibilità di disputare sempre una "partita vera e regolare sotto tutti gli aspetti", questo secondo me per un esordiente è molto più positivo che farlo sentire "bravo" facendogli abbattere un alto numero di sagome per poi avere una grossa delusione (questo si ) alla prima gara "vera"; per far divertire chi viene per la prima volta, abbiamo molte alternative che stiamo già usando da tempo però, mi ripeto, la parte agonistica deve restare una cosa seria altrimenti non matureremo mai.
Un saluto e grande rispetto per gli interlocutori che non la pensano come me.
L'argomento è valido, hai ragione, il regolamento è bene che sia unico e che venga sempre applicato per i motivi che hai ben esposto, mi trovo daccordo.
Però il regolamento mi sembra che fissi delle distanze massime da non superare e delle ridotte minime, quindi c'è margine per rendere la gara un po' più facile rimanendo nel regolamento. Non è detto che per forza tutti i tiri debbano essere vicini al limite superiore del regolamento, mentre mi sembra che il regolamento non fissi un limite inferiore
Amarildo ha scritto:PS. Aurelio, ho i tuoi pallini, quando vieni chiamami che te li porto al campo. :D
Grazie Aldo, spero di poter fare un salto all'Archibugio domani (giovedì)
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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da adler58 »

Approfondisco il concetto che sto cercando di portare avanti:

Nel rispetto del regolamento, che fissa dei limiti superiori alle distanze (l'unico limite inferiore è quello dei 7 m minimi), è possibile graduare la difficoltà di ogni gara in modo da renderla adeguata all'importanza dell'evento.

Il problema si è posto da quando il Field Target è stato inventato.
Guardiamo ad esempio questo documento online:
http://www.yeguafieldtarget.com/docs/troyer_system.pdf

Contiene un metodo obiettivo e matematico, messo a punto sin dal 1996, per calcolare il grado di difficoltà di una gara

Riporto una sintesi tradotta della prima parte dell'articolo:
Brad Troyer (del sito American Airguns) è uno dei pionieri del FT in America. Come Direttore di Gara aveva difficoltà nel graduare la difficoltà dei campi che allestiva. I campi risultavano a volte più facili o molto più difficili di quanto volesse. Nel 1996 mise a punto una scala delle difficoltà che aiuta a progettare un percorso in modo che non sia troppo facile né troppo difficile

Credo che una valutazione delle gare che organizziamo con questa scala e questi parametri potrebbe esser fatta facilmente, basta avere distanza, diametri kz e poco altro. Può servire anche per il rating che ha proposto Dario
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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da sommaco »

La gara di Domenica a Lugnano, ed ogni gara in cui troviamo un vento così forte, costituisce un capitolo un pò a parte. Tirare con l'aria compressa a 50m con vento sostenuto spesso è un terno al lotto. Non a caso credo che le sagome poste sulla zona a forte inclinazione ma più riparata dal vento, pur poco agevoli e sulla carta più difficoltose, siano state abbattute più facilmente di quelle in campo aperto. Con vento forte forse si potrebbe optare per togliere tutte le riduzioni prima di cominciare. Ma qui ci dobbiamo scontrare con le ridotte ...... forze in campo. Chi organizza, di fatto, è un appassionato che dopo essersi fatto il mazzo per allestire il percorso vuole almeno spararare con gli altri. Fare un'ulteriore ricognizione del percorso su è giù per boschi prima di cominciare, oltre a richieder tempo, non è neanche propedeutico al tiro.....
Riguardo alla difficoltà dei percorsi per chi, lecitamente, vuole dedicarsi in maniera più scanzonata e meno agonistica a gareggiare abbattendo un congruo numero di sagome esiste la categoria d epo. Per molti le gare Regionali costituiscono un'importante soluzione per riuscire ad allenarsi per le gare Nazionali ed un banco di prova per le proprie prestazioni. Quest'anno l'Italia organizza i Mondiali ed il Campionato Italiano è particolarmente scarno di gare. Gare regionali f ull su percorsi difficili, comunque regolamentari, risultano pertanto particolarmente gradite per migliorare il livello dei tiratori. Vedo tra l'altro nei percorsi di gara che chi, pur non essendo un veterano, affronta la disciplina in maniera accurata e meticolosa coglie comunque punteggi di rilievo pari o non lontani da quelli dei migliori. Come tutte le discipline anche il FT richiede dedizione. Io da quando pratico questa disciplina non riesco, se non marginalmente, a ritagliare altri spazi per hobbies diversi. Praticare FT implica cucirsi addosso l'arma, fare/farsi realizzare degli accessori ad hoc, effettuare verifiche e tarature dell'arma in modo da avere un attrezzo competitivo. Quando si dispone di un'arma che spara adeguatamente e che imbracciamo correttamente allora c'è la possibilità di aspirarare ad un buon punteggio. Senza una precisa tabella balistica e con arma starata o incostante neanche il più forte può far risultato. Mettere a posto questi aspetti richiede tempo e passione. Chi ha l'uno e l'altra ed ha doti che si confanno con questa disciplina può tranquillamente aspirare a punteggi di rilievo assoluto.
Premesso questo qualche f@nculo ad Aldo per le sue trovate ogni tanto ci sta bene e se non lo prendesse ci rimarrebbe pure male .... :crepa:
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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da adler58 »

Riflettendoci sopra, riconosco la validità delle argomentazioni di Aldo e di Gianni, particolarmente giuste per quest'anno in cui siamo protesi verso i Mondiali organizzati in casa. Faremo un figurone sia dal punto di vista organizzativo che da quello sportivo, ne sono certo.
sommaco ha scritto:Riguardo alla difficoltà dei percorsi per chi, lecitamente, vuole dedicarsi in maniera più scanzonata e meno agonistica a gareggiare abbattendo un congruo numero di sagome esiste la categoria d epo.
E' così, e in effetti mi sono già adeguato :wink:

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Re: Graduare la difficoltà delle gare

Messaggio da sommaco »

adler58 ha scritto:
sommaco ha scritto:Riguardo alla difficoltà dei percorsi per chi, lecitamente, vuole dedicarsi in maniera più scanzonata e meno agonistica a gareggiare abbattendo un congruo numero di sagome esiste la categoria d epo.
E' così, e in effetti mi sono già adeguato :wink:

Buona Pasqua a tutti, amici, e alle prossime gare!
Lo sapevo :wink: . A te piace praticare più discipline e l'una non prevarica l'altra. Sono scelte individuali perfettamente legittime. Basta divertirsi.
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