Dopo un pò di giorni di pausa riflessiva, ecco a voi l'immancabile Bob-poema....
A mio modesto modo di vedere non si puo fare di ogni erba un fascio (non è una battuta

)... Possiamo e dobbiamo distinguere se vi è stata superficialità e negligenza nell'allestimento del campo di gara (e qui includerei vari vecchi problemi riscontrati tante, troppe volte in passato, tipo: piazzole a rischio ribaltamento, sagome vecchie/difettose, sagome montate male perchè inclinate troppo in basso o orientate "a bestia", etc. etc.) oppure se ad entrare in gioco è stata la casualità o situazioni ben difficili da controllare completamente, nonostante l'impegno e gli sforzi da parte degli organizzatori.
Nel caso della gara in umbria, obiettivamente vedo il secondo come il motivo reale che ha portato alle lamentele sulla presenza di troppa verzura solida. Troppo brutto tempo, troppa acqua sugli alberi, insieme probabilmente a troppo poca chiarezza di TUTTI noi su cosa fare o non fare in situazioni di questo tipo.
La mia esperienza di domenica in fatto di rametti e C.? ... Ne ho beccati 3 anch'io in pieno, dopo che come minimo almeno una ventina di persone ci aveva già sbattuto la testa, o meglio il pallino... E la cosa mi ha dato fastidio, non lo nego. Mi rendevo però contemporaneamente anche conto che quella che poteva essere stata per me una posizione di tiro ostruita, non lo era per tiratori più bassi o più agili di me. E la stessa cosa, ma al contrario, deve essere successa agli stessi tiratori ma in altre piazzole orientate diversamente. Altre volte ho sparato in mezzo, come potevo, e la sagoma per fortuna è andata giù.... boh?..
Dunque, obiettivamente non è comunque facile garantire condizioni di tiro uguali per tutti. Ma in futuro, si può anche studiare qualcosa per arginare questa evenienza, no?
Nicola P.
"...altrimenti bisogna investire in deramettificatori, schermi eolici, complessi criteri gestiti dall'ISTAT per la determinazione delle piazzole, corsi di addestramento per giudici, struttura autonoma e garante a mo' di federazione arbitrale nel calcio, ecc... ecc... basta decidere in tale senso e cominciare a recuperare il denaro e/o le risorse necessarie"
Anche se capisco la provocazione, mi chiedo: ma perchè bisognerebbe essere così estremisti (intendo nella quantità, modalità e qualità) delle soluzioni?
E soprattutto, perchè dovremmo essere così esigenti e perfezionisti quando si cerca di trovare tali soluzioni? Non si potrebbe semplicemente dire: ok, abbiamo individuato uno o alcuni aspetti che - abbiamo constatato con mano negli anni- spesso creano problemi, dubbi, fraintendimenti; alcune volte per negligenza, cialtroneria, superficialità, etc. altre volte per causa di forza maggiore, tipo meteo, vento, acqua, etc., altre volte per mancanza fisica di persone che possano garantire dei minimi standard di quelle condizioni ben espresse dal nostro regolamento, altre volte....
La mia proposta: facciamo qualcosa, facciamo quello che possiamo fare ora adeguatamente alle nostre possibilità, di danaro e di persone; sarà poco inizialmente, ma sarà proporzionato alle risorse disponibili. In seguito, si potrà anche migliorare.
L'importante, secondo me, è che ci sia la volontà di farlo, poco o tanto che sia. E senza prendersela a male per quello che viene detto o proposto.
Distaccandomi per un momento dalla vicenda specifica, una riflessione: non sono tanti anni che pratico FT, ma credo di aver capito molto bene una cosa che è allo stesso tempo un pregio e un difetto del FT stesso: che al di là di considerazioni bucoliche e/o agresti riguardo alla natura, nello svolgimento globale dell'attività (a partire dalla funzionalità dell'arma, scelta pallino, taratura dell'ottica, tabelle varie, allenamento, gare e così via) esiste un 50% di certezze e un 50% di incertezze.
E' un pò come chi dice che si può imparare benissimo a prendere le sagome col vento compensando... forse, qualche volta... Ma per me resta un 50% bravura e il resto è un discreto c@lo...
Scherzi a parte, in generale, ciò che poteva rappresentare un punto fermo fino ad oggi, viene smentito il giorno dopo lasciandoci spesso a bocca aperta tutti, sgomenti per aver perso quel pò di sicurezza acquisita. Non si può ponderare e prevedere tutto ma possiamo provare a fare di tutto per rendere meno incerto il "percorso" dell'attività nel suo insieme.
Secondo me è li che dobbiamo lavorare, con calma, con uguale rispetto per le proposte di tutti, giuste o sbagliate che siano, badando principalmente a coniugare il buon senso con il tecnicismo ove possibile, a migliorare anche drasticamente il regolamento quando si tocca con mano che non è ancora sufficientemente solido, a mettere in discussione con umiltà ciò che si riteneva giusto fino ad ora ma che poi negli anni si rivela sbagliato o carente con l'esperienza diretta
Cerchiamo di mettere da parte le eccessive polemiche e di provare a individuare insieme soluzioni, fissare chiaramente dei punti, punti ben saldi non per definizione ma perchè davvero efficaci, necessari per raggiungere pienamente quel 50% di raggiungibile.
Leggo ora della proposta di riunirci nuovamente a Lugnano a breve scadenza per riparlare dei vari aspetti con calma. Anche per me va bene, questo si che è il percorso giusto.