Costanza FWB
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Costanza FWB
Ciao Fastman, nell'altro forum hai accennato al problema di costanza di rendimento della tua p70, queste incostanze sono riferite a scarti di velocità tra un colpo e l'altro durante la gara o a qualcos'altro?
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Più che un problema di costanza, accennavo al fatto che con le basse temperature sono saltate le tabelle balistiche che avevo, per far bene, dovevo rifarmele sul posto o poco prima della gara. Non è un vero e proprio problema della carabina, o meglio mi ero accorto tempo fa di variazioni di costanza nella Vo, ma queste le ho risolte, sistemando il percussore della carabina. In Irlanda avevo le stesse velocità che ho qui da me, ma la traiettoria del pellet dopo una certa distanza (+ o - sopra i 40 metri) non si comportava più secondo norma, ma la caduta era proporzionalmente maggiore quanto più mi avvicinavo ai 50 metri.
Certo, non ottengo mediamente deviazioni standard eccellenti, ma non peso e non seleziono pallini, quindi mi accontento "di stare mediamente in kz". Fin'ora è andata abbastanza bene, quello che è successo in Irlanda in un primo momento pensavo fosse al solito la carabina che impazziva per il freddo. Ma Spagna ha avuto più o meno lo stesso problema (Dario era più attrezzato
) quindi è l'esperienza, che mi è mancata, e la conoscenza ancor più approfondita delle reazioni dell'arma.
Non escludo però altre prove che dovrò fare - ho sì cronografato in Irlanda ma pochi colpi, non un intero serbatoio - già l'inverno scorso avevo sollevato il problema come ti dicevo sopra accorgendomi di variazioni che non avevo riscontrato con altre carabine. Trovando un'errata regolazione nel carico della molla del percussore ritenevo di aver risolto il problema - e lo ritengo ancora - dico solo che ancora il processo di affiatamento/conoscenza/apprendimento non è concluso... e chissà
Certo, non ottengo mediamente deviazioni standard eccellenti, ma non peso e non seleziono pallini, quindi mi accontento "di stare mediamente in kz". Fin'ora è andata abbastanza bene, quello che è successo in Irlanda in un primo momento pensavo fosse al solito la carabina che impazziva per il freddo. Ma Spagna ha avuto più o meno lo stesso problema (Dario era più attrezzato

Non escludo però altre prove che dovrò fare - ho sì cronografato in Irlanda ma pochi colpi, non un intero serbatoio - già l'inverno scorso avevo sollevato il problema come ti dicevo sopra accorgendomi di variazioni che non avevo riscontrato con altre carabine. Trovando un'errata regolazione nel carico della molla del percussore ritenevo di aver risolto il problema - e lo ritengo ancora - dico solo che ancora il processo di affiatamento/conoscenza/apprendimento non è concluso... e chissà

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Stavo meditando su un concetto, grazie ai suggerimenti scaturiti da un colloquio con un caro amico... non propriamente del settore. Se qualcuno ha un'opinione o un trascorso di esperienza, è pregato di intervenire
:
Prendiamo due carabine diverse, settiamole alla stessa velocità di uscita - ipotesi 242 m/s - con lo stesso identico pellet.
Secondo voi, a parità di tutte le altre condizioni esterne, cioè facendo una prova in contemporanea, e potendo cronografare oltre che alla bocca, a tutte le distanze intermedie fino ad arrivare ai 50 metri, si dovrebbero comportare in termini di velocità, allo stesso modo?
Cioè, balisticamente, l'inerzia dell'aria che genera una certa velocità del pallino ad una determinata distanza, dovrebbe essere identica nei due casi, o possono insistere altri fattori (meccanici interni dell'arma) che determinano differenze?
Forse dico stronzate, e se potessi provare - mi riprometto di farlo quando avrò del tempo - io che uso chair gun magari scoprirei che la balistica terminale in questi casi è ciò che fa la differenza in termini di prestazioni tra una carabina e l'altra. Se non si fosse capito, non ho mai cronografato il pellet che alla volata dell'arma...

Illuminatemi

Prendiamo due carabine diverse, settiamole alla stessa velocità di uscita - ipotesi 242 m/s - con lo stesso identico pellet.
Secondo voi, a parità di tutte le altre condizioni esterne, cioè facendo una prova in contemporanea, e potendo cronografare oltre che alla bocca, a tutte le distanze intermedie fino ad arrivare ai 50 metri, si dovrebbero comportare in termini di velocità, allo stesso modo?
Cioè, balisticamente, l'inerzia dell'aria che genera una certa velocità del pallino ad una determinata distanza, dovrebbe essere identica nei due casi, o possono insistere altri fattori (meccanici interni dell'arma) che determinano differenze?
Forse dico stronzate, e se potessi provare - mi riprometto di farlo quando avrò del tempo - io che uso chair gun magari scoprirei che la balistica terminale in questi casi è ciò che fa la differenza in termini di prestazioni tra una carabina e l'altra. Se non si fosse capito, non ho mai cronografato il pellet che alla volata dell'arma...



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Io di balistica non ne so
però mi permetto di pensare:
ipotesi: stessa velocità stesso pallino, stesse condizioni al contorno (sparo contemporaneo con armi parallele e vicine ma non troppo per interferire), pallini identici.
tesi: l'unica variante è la rotazione al pallino impartita dalla canna, sia in temini di velocità che coincidenza dell'asse di rotazione con la traiettoria.
dimostrazione: come detto non ne so di balistica, quindi non sono in grado!

però mi permetto di pensare:
ipotesi: stessa velocità stesso pallino, stesse condizioni al contorno (sparo contemporaneo con armi parallele e vicine ma non troppo per interferire), pallini identici.
tesi: l'unica variante è la rotazione al pallino impartita dalla canna, sia in temini di velocità che coincidenza dell'asse di rotazione con la traiettoria.
dimostrazione: come detto non ne so di balistica, quindi non sono in grado!
E' ora di cambiare: nessuno tocchi Abele...e le Vipere.
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E' un buon inizio: non tutte le canne sono uguali, per lunghezza, passo di rigatura, strozzatura.ing.orso ha scritto:Io di balistica non ne so![]()
però mi permetto di pensare:
ipotesi: stessa velocità stesso pallino, stesse condizioni al contorno (sparo contemporaneo con armi parallele e vicine ma non troppo per interferire), pallini identici.
tesi: l'unica variante è la rotazione al pallino impartita dalla canna, sia in temini di velocità che coincidenza dell'asse di rotazione con la traiettoria.
dimostrazione: come detto non ne so di balistica, quindi non sono in grado!
Quello che mi chiedo è: pur avendo una stessa velocità iniziale, possono esistere dei fattori precenti all'uscita del pellet dalla volata che ne condizionano il restante tragitto? Cioè differenze nel settaggio delle quantità di aria prelevate dal regolatore e trasferite in canna, pur garantendo medesime velocità iniziali, influiscono?
Argh, adesso mi sono ingarbugliato da solo, non sò se si è capito quello che cerco di dire...
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- ing.orso
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certo che si è capito
dal momento in cui il pallino lascia la volata è "solo", quello che è fatto è fatto: la meccanica, mediante quantità di aria, rigature, difetti, e tutto il resto, a quel punto quello che poteva fare l'ha fatto, e tutto questo si traduce in velocità (che insieme alla massa del pallino forma l'energia cinetica del pallino) e rotazione (stabilità, ecc ecc); il pallino viaggia solamente con questi due elementi che ne causano il moto, di contro abbiamo la resistenza offerta dal mezzo che attraversa e dall'attrazione gravitazionale, che in ambito di confronto come prima descritto influenzano i campioni nello stesso modo.
Il moto di un solido è noto quando conosciamo l'accelerazione cui è sottoposto e le forze al contorno. L'accelerazione cui è sottoposto è modificabile lungo la canna, quindi al massimo fino alla volata, il getto d'aria non lo può influenzare oltre la volata, in spazio aperto; oltre la volata inizia la decelerazione.

dal momento in cui il pallino lascia la volata è "solo", quello che è fatto è fatto: la meccanica, mediante quantità di aria, rigature, difetti, e tutto il resto, a quel punto quello che poteva fare l'ha fatto, e tutto questo si traduce in velocità (che insieme alla massa del pallino forma l'energia cinetica del pallino) e rotazione (stabilità, ecc ecc); il pallino viaggia solamente con questi due elementi che ne causano il moto, di contro abbiamo la resistenza offerta dal mezzo che attraversa e dall'attrazione gravitazionale, che in ambito di confronto come prima descritto influenzano i campioni nello stesso modo.
Il moto di un solido è noto quando conosciamo l'accelerazione cui è sottoposto e le forze al contorno. L'accelerazione cui è sottoposto è modificabile lungo la canna, quindi al massimo fino alla volata, il getto d'aria non lo può influenzare oltre la volata, in spazio aperto; oltre la volata inizia la decelerazione.
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- bigbob
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Ho letto ora il seguito del post, stavo scrivendo con non poche difficoltà la mia risposta e mi accorgo ora che le mie sono in gran parte ripetizioni.... ma te le mando lo stesso. (please, abbi pietà, sto delirando....)
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Non sono proprio io quello + adatto a risponderti..... ma, mi avventuro lo stesso in alcune opinioni e ipotesi strampalate di "balistica da Bar Sport":
Forse, (e dico forse con la F maiuscola, dato che, ripeto, non ne capisco a sufficienza), se le carabine sono diverse, non è sufficiente settarle con la stessa velocità di uscita, dato che potrebbero intervenire altri fattori, quali:
- la diversa lunghezza della canna. (mi chiedo se veramente una diversa lunghezza di canna si possa tradurre - metro dopo metro - anche in variazioni della velocità: scusa se ho detto una mega-cazzata!)
- la diversa rigatura della canna, che a parità di velocità di uscita imprimerebbe una rotazione differente al medesimo pellet. (mi chiedo se una diversa rotazione del pellet si possa tradurre - metro dopo metro - anche in variazioni della velocità: ari-scusa se ho ridetto una mega-cazzata!)
- riguardo l'inerzia dell'aria, la possiamo considerare davvero "costante"? Può darsi che la sua influenza sulla velocità lungo tutte le distanze dipenda anche dalla sua "densità". Anche se si fa delle prove in contemporanea, la distanza tra le due carabine (e quindi tra le due traiettorie) è tale x cui ho dei dubbi che tale densità sia esattamente la stessa lungo tutta la distanza che il pellet percorre.
- Credo poi che per avere parità di tutte le condizioni esterne x rilevare eventuali differenze, bisognerebbe fare la prova in contemporanea in un ambiente mooolto controllato x temperatura, umidità, pressione, aereazione, etc. etc.
- Alla tua domanda riguardo differenze nel settaggio delle quantità di aria prelevate da...... etc. penso questo: qualsiasi differenza di settaggio possa esistere nel regolatore, a occhio e croce, se alla fine dei conti ti danno poi la medesima, esatta velocità di uscita, allora non dovrebbero influire e/o condizionare il restante tragitto.
- Non ultima la macchina preposta alla misurazione; come sai, proprio in questi giorni sto valutando l'acquisto di un cronografo (...?...), e girottolando in rete x leggere le esperienze di altri non è stato raro trovare considerazioni del tipo: 2 apparecchi. stessa marca stesso modello danno ogni tanto risultati diversi..... Boh! Mistero totale.
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Non sono proprio io quello + adatto a risponderti..... ma, mi avventuro lo stesso in alcune opinioni e ipotesi strampalate di "balistica da Bar Sport":
Forse, (e dico forse con la F maiuscola, dato che, ripeto, non ne capisco a sufficienza), se le carabine sono diverse, non è sufficiente settarle con la stessa velocità di uscita, dato che potrebbero intervenire altri fattori, quali:
- la diversa lunghezza della canna. (mi chiedo se veramente una diversa lunghezza di canna si possa tradurre - metro dopo metro - anche in variazioni della velocità: scusa se ho detto una mega-cazzata!)
- la diversa rigatura della canna, che a parità di velocità di uscita imprimerebbe una rotazione differente al medesimo pellet. (mi chiedo se una diversa rotazione del pellet si possa tradurre - metro dopo metro - anche in variazioni della velocità: ari-scusa se ho ridetto una mega-cazzata!)
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- Credo poi che per avere parità di tutte le condizioni esterne x rilevare eventuali differenze, bisognerebbe fare la prova in contemporanea in un ambiente mooolto controllato x temperatura, umidità, pressione, aereazione, etc. etc.
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Benissimo, in teoria, mi hai convinto. E' quello che pensavo ovvio e volevo sentirmi dire.ing.orso ha scritto:certo che si è capito![]()
dal momento in cui il pallino lascia la volata è "solo", quello che è fatto è fatto: la meccanica, mediante quantità di aria, rigature, difetti, e tutto il resto, a quel punto quello che poteva fare l'ha fatto, e tutto questo si traduce in velocità (che insieme alla massa del pallino forma l'energia cinetica del pallino) e rotazione (stabilità, ecc ecc); il pallino viaggia solamente con questi due elementi che ne causano il moto, di contro abbiamo la resistenza offerta dal mezzo che attraversa e dall'attrazione gravitazionale, che in ambito di confronto come prima descritto influenzano i campioni nello stesso modo.
Il moto di un solido è noto quando conosciamo l'accelerazione cui è sottoposto e le forze al contorno. L'accelerazione cui è sottoposto è modificabile lungo la canna, quindi al massimo fino alla volata, il getto d'aria non lo può influenzare oltre la volata, in spazio aperto; oltre la volata inizia la decelerazione.
Mi resta la prova pratica, certo mi ci vorrebbero due pcp full da mettere alla frusta, diverse ovviamente per marca...

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Erano le domande che mi ponevo anch'io...bigbob ha scritto: - la diversa lunghezza della canna. (mi chiedo se veramente una diversa lunghezza di canna si possa tradurre - metro dopo metro - anche in variazioni della velocità: scusa se ho detto una mega-cazzata!)
idem come sopra...bigbob ha scritto: - la diversa rigatura della canna, che a parità di velocità di uscita imprimerebbe una rotazione differente al medesimo pellet. (mi chiedo se una diversa rotazione del pellet si possa tradurre - metro dopo metro - anche in variazioni della velocità: ari-scusa se ho ridetto una mega-cazzata!)
Sono solo 50 metri, non credo questo comporti delle differenze "rilevabili"bigbob ha scritto: - riguardo l'inerzia dell'aria, la possiamo considerare davvero "costante"? Può darsi che la sua influenza sulla velocità lungo tutte le distanze dipenda anche dalla sua "densità". Anche se si fa delle prove in contemporanea, la distanza tra le due carabine (e quindi tra le due traiettorie) è tale x cui ho dei dubbi che tale densità sia esattamente la stessa lungo tutta la distanza che il pellet percorre.
E questa è la stessa conclusione dell'ING e anche ciò che immaginavo reconditamente io...bigbob ha scritto:- Alla tua domanda riguardo differenze nel settaggio delle quantità di aria prelevate da...... etc. penso questo: qualsiasi differenza di settaggio possa esistere nel regolatore, a occhio e croce, se alla fine dei conti ti danno poi la medesima, esatta velocità di uscita, allora non dovrebbero influire e/o condizionare il restante tragitto.
Due apparecchi diversi, possono e sicuramente danno risultati potenzialmente diversi, due crono uguali... per verificarlo ce ne vorrebbero due e posti uno in volata l'altro immediatamente attaccato appresso. Non credo sia stato appurato, almeno questo. Certo, posizionare un crono è un operazione da fare con cura, soprattutto se fatta a una certa distanza, è necessario garantire al pellet la traiettoria quanto più nei range possibile di misurazione delle fotocellule, altrimenti agata cammello...bigbob ha scritto:- Non ultima la macchina preposta alla misurazione; come sai, proprio in questi giorni sto valutando l'acquisto di un cronografo (...?...), e girottolando in rete x leggere le esperienze di altri non è stato raro trovare considerazioni del tipo: 2 apparecchi. stessa marca stesso modello danno ogni tanto risultati diversi..... Boh! Mistero totale.
C'è nessuno che passa da siena con una pcp full in questo periodo...? Così, giusto di passaggio...



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- furettino
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Io, da ignorante, quoto quanto sinteticamente esposto dall'ing. Orso.
Da altrettanto ignorante osservo che chairgun nel settaggio del programma non ha alcun riferimento a lunghezze di canna, rigatura etc. ...... quindi DEDUCO che sono fattori irrilevanti e che non incidono sul viaggio del pallino dalla volata all'obj.
Chaigun presenta settaggi solo dei fattori che indicono sul viaggio quali: temperatura, altitudine pressione atmosferica etc ne deduco che solo tali fattori vi incidono
Ciao
Da altrettanto ignorante osservo che chairgun nel settaggio del programma non ha alcun riferimento a lunghezze di canna, rigatura etc. ...... quindi DEDUCO che sono fattori irrilevanti e che non incidono sul viaggio del pallino dalla volata all'obj.
Chaigun presenta settaggi solo dei fattori che indicono sul viaggio quali: temperatura, altitudine pressione atmosferica etc ne deduco che solo tali fattori vi incidono
Ciao
Dice un saggio uomo di mondo: "Se me la da è bellissima !!!!!!"
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Te lo dice uno che da quanto usa chair gun ha tratto notevole profitto...furettino ha scritto:Io, da ignorante, quoto quanto sinteticamente esposto dall'ing. Orso.
Da altrettanto ignorante osservo che chairgun nel settaggio del programma non ha alcun riferimento a lunghezze di canna, rigatura etc. ...... quindi DEDUCO che sono fattori irrilevanti e che non incidono sul viaggio del pallino dalla volata all'obj.
Chaigun presenta settaggi solo dei fattori che indicono sul viaggio quali: temperatura, altitudine pressione atmosferica etc ne deduco che solo tali fattori vi incidono
Ciao
...non è così semplice, ho dovuto sbattere la testa, l'ho già scritto, in comportamenti inspiegabili, quindi sto valutando tutte le ipotesi, anche se mi sembrano assurde.
Settare la temperatura in chair gun - ad esempio da 30° a 12° - ti fa cambiare a 50 metri lo storrettamento di 2-3 click (in ottavi di moa), le mie differenze sono state ben maggiori; sappiamo benissimo che chair gun non calcola il fattore ambiente al 100% (e vorrei vedere


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premetto che ho gia il mal di testa a seguirvi..
però e vero che col variare delle situazioni ambientali deve variare e non di poco anche la traiettoria..
solo pensando alla percentuale di umidità nell'aria ad esempio dovrebbe tradursi (e qui sparo sicuro una cazzata) una maggior caduta del diabolo, mentre con aria secca la traiettoria dovrebbe eessere per lo meno piu tesa , ipotizzando una velocitò di uscita costante.., che se però e ammissibile per una pcp, per una springer non credo sia proprio così salvo forse le gas-ram, :d
vabbe ho sparato pure la mia

però e vero che col variare delle situazioni ambientali deve variare e non di poco anche la traiettoria..
solo pensando alla percentuale di umidità nell'aria ad esempio dovrebbe tradursi (e qui sparo sicuro una cazzata) una maggior caduta del diabolo, mentre con aria secca la traiettoria dovrebbe eessere per lo meno piu tesa , ipotizzando una velocitò di uscita costante.., che se però e ammissibile per una pcp, per una springer non credo sia proprio così salvo forse le gas-ram, :d
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Secondo l'assunto di cui sopra - cioè che una volta lasciata la volata il pellet è influenzato solo da fattori esterni - a parità di questi fattori esterni (scusa la rip) che sia pcp, molla o altro, nulla dovrebbe cambiare.
Basta ho deciso vado ad acquistare un'altra pcp full e ce provo...
... scherzo, squattrinato sono
magari potessi
Basta ho deciso vado ad acquistare un'altra pcp full e ce provo...
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- rossipaolored
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- Località: Fiesso Umbertiano (RO)
bè fuoriuscito il diabolo dalla canna l'unica cosa che può influenzarlo oltre alle caratteristiche ambientali, penso sia solo la sua velocità di rotazione data dal paso di rigatura della canna.. che forse, e ribadisco FORSE, se più elevata dovrebbe consentire una traiettoria piu tesa.. non mi azzardo a parlare di minore caduta però, perche comunque la forza di gravità è sempre quella.. e l'accelerazione verso il basso se non ricordo male e 9,81 m/sec (heì sono ricordi scolastici da prendere con le pinze) aaaaaargh..fastman ha scritto:Secondo l'assunto di cui sopra - cioè che una volta lasciata la volata il pellet è influenzato solo da fattori esterni - a parità di questi fattori esterni (scusa la rip) che sia pcp, molla o altro, nulla dovrebbe cambiare.
hem hem lasciamo stare va.. continuo a sparare a caso mi viene meno mal di testa

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- albian
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Credo che la discussione sia molto interessante, ma non credo che potremo concluderla con una risposta fefinitiva.
Noi al campo abbiamo 5 Fwb p70 ed abbiamo fatto diverse prove.
I risultati sono diversi da una carabina all'altra. Sono troppi i fattori che incidono: Esempio: la mia carabina è posizionata al sole, il cilindro si riscalda la velocità aumenta, ma non in maniera costante come quando il cilindro è freddo.
Su una carabina va meglio un baracuda da 0,67 e sull'altra è migliore lo 0,69. Naturalmente le prove da noi fatte fino a 50 metri sono riferete al Bench rest dove la precisione deve essere assoluta.
Cmq tutte le prove servono a conoscere meglio la carabina e sicuramente otterremo un risultato migliore(togliendo gli errori del tiratore)
Noi al campo abbiamo 5 Fwb p70 ed abbiamo fatto diverse prove.
I risultati sono diversi da una carabina all'altra. Sono troppi i fattori che incidono: Esempio: la mia carabina è posizionata al sole, il cilindro si riscalda la velocità aumenta, ma non in maniera costante come quando il cilindro è freddo.
Su una carabina va meglio un baracuda da 0,67 e sull'altra è migliore lo 0,69. Naturalmente le prove da noi fatte fino a 50 metri sono riferete al Bench rest dove la precisione deve essere assoluta.
Cmq tutte le prove servono a conoscere meglio la carabina e sicuramente otterremo un risultato migliore(togliendo gli errori del tiratore)
Albian
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