Scusate se in ritardo ma aggiungo questo post che mi potrebbe aiutare.
Nicola P. ha scritto:
2- si direbbe che puoi cambiare l'ottica con una uguale (altrimenti non è riparazione, è modifica);
Che io sappia non è possibile apportare modifiche all'arma ma solo regolazioni (art.7 ed art.14). Che sia possibile ripararla in caso di guasto durante il percorso posso capirlo, ma se il regolamento è chiaro
(Parti aggiustabili del fucile e il loro aggiustamento sono permessi, ma non possono essere rimosse o aggiunte durante la gara (se vi portate attaccato un comodino al fucile, non potete toglierlo o metterlo a vostro piacimento durante la gara. Se partite con quello ve lo tenete su fino alla fine) meno chiara è la possibilità di sostituire parti in caso di necessità tecnica che impedisce il miglior utilizzo dell'attrezzatura. Inoltre dopo la riparazione dell'arma si dovrebbe comunque ripassare al controllo velocità per correttezza.
Nicola P. ha scritto:...tutti gli altri tiratori continuano il loro percorso di gara in una compassionevole indifferenza verso la tua sfortuna......
collage
...si trattò di quello che viene chiamato "Gentlemen Agreement"...
Sono d'accordo su quanto scritto (anche sul prosieguo) ma non conterei molto sul fattore "Gentleman" in una gara internazionale, dove spesso sono le furberie al limite del regolamento a farla da padrone seguite dal soft-terrorismo psicologico e dal sempreverde consiglio spassionato che ti fa cannare la kill-zone.
Se riuscirò a partecipare cercherò di blindarmi nelle mie (poche) certezze senza farmi condizionare, in un sano mix di competizione e divertimento.
Faccio altresì notare che, in una competizione internazionale con il pieno di iscritti che occuperanno tutte le 75 piazzole, 20 minuti d'attesa (oltre il tempo necessario al tiro) significano un rallentamento di tutti i gruppi che seguono con conseguente disappunto garantito di molti partecipanti che si tradurrà in deficenza organizzativa.
spagna ha scritto:Angelo ti porto l'esempio di Michele (non si trattò di una riparazione all'arma) ma di un leggero malore

fu informato il giudice di percorso ed il gruppo lo attese per circa 20 minuti, al suo ritorno ripartirono da dove si erano fermati.
Lo "sguaragnauss" non comportò modifiche all'attrezzatura e non rallentò le squadre a seguire per i buchi tra esse, quindi si trattò di pura cortesia.
Dario ha scritto:A noi (Beloli, Lorens, Mauser ed io) nel 2007 all'europeo in Polonia capitò che il sabato si partì alle 10,30 e la domenica alle 9,30, senza che noi lo sapessimo, per cui arrivammo tardi e ci perdemmo 3 o 4 piazzole.
I gruppi partirono ugualmente, ed alla fine della gara ci seguirono per farci completare le piazzole che ci eravamo perse.
Altro esempio di nobiltà e rispetto verso incolpevoli ospiti che hanno recuperato nel finale senza intralciare il percorso durante la gara.
Attualmente sono dell'idea di non offrire vantaggi in gara mantenendo comunque un sufficiente livello di buonsenso e cortesia.
Sono solo riflessioni senza volontà di confronto dialettico, con la velleità di carpire il pensiero altrui per plasmarlo e farlo proprio.
Saluti
ruggine
